martedì 27 dicembre 2022

domenica 25 dicembre 2022

Tanti auguri di Buon Natale!

Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono.

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago e altre serissime storie


Auguri a tutti! Evviva il Bambinello! Evviva gli amici!

martedì 20 dicembre 2022

Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 5 | Rëbbëvéssë (e mo vi ci voglio).

Rëbbëvéssë: risuscitare, rinascere, per estensione di chi si ricrea tanto da sembrare nato nuovamente.

L'etimologia? È qua che vi volevo! La sto cercando da anni, ma non sono mai riuscito a formularla in alcun modo. Se qualcuno dovesse saperla o scoprirla, lo accoglierò a braccia aperte.

Molto usato a San Benedetto, ma anche nella Vallata del Tronto, a quanto pare.

È un termine talmente lontano dai suoi significati italiani che tutte le volte che lo sento mi suscita grande ilarità e contentezza. Il suono stesso provoca allegria, una specie di muggito, qualcosa di rustico e positivo, beneaugurante e allegro.

Ho un bellissimo ricordo della mia infanzia, nell'epoca in cui non si mandavano prosaici sms ma poeticissime cartoline illustrate. Io ero molto piccolo, sapevo appena leggere. Arrivò una cartolina da Chianciano Terme; zio Tonino, fantasista eclettico in quanto veterinario, pittore e fondamentalmente uomo di spettacolo (bastava stare con lui e ci si divertiva), era andato a fare le terme e dall'amena località toscana ci inviò il seguente testo:


Un saluto a tutti, rinfrancati e ribbeviti


Per un bambino piccolo come me, di sei o sette anni, vedere scritta una parola in dialetto su una cartolina era di per sé un motivo di riso notevole. La stessa scrittura, un vago elegante corsivetto, era di per sé ridanciana. Ancora adesso ci ripenso e rido... 

venerdì 16 dicembre 2022

Maggio 1974, forza Samb!!!

Ho trovato questo bell'articolo che rievoca la promozione della Sambenedettese in serie B dopo il campionato 1973 - 1974. Mi ha fatto ricordare tante cose, la gioia semplice di tutti noi, piccoli e grandi, per questo bel traguardo. Io avevo nove anni. Racconta bene, sia dal punto di vista calcistico che storico che sociale:

https://www.ilmartino.it/2020/02/samb-ravenna-la-storica-sfida-del-74/

Questa foto rende bene l'idea del clima che si viveva in quei giorni, allora l'ho presa a prestito dall'articolo.

Mesi fa ho scritto questo post. Io non sono un tifoso, ma quando la gente è contenta e fissata per cose buone, me ne rallegro, partecipo. Quando serve, sono anche critico verso i miei concittadini, ma alla fine sono sempre grato al Padreterno per avermi fatto nascere qui:

https://marcosermarini.blogspot.com/2022/02/la-samba-samba.html

Una cosa così, per ridere.

giovedì 15 dicembre 2022

Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 4 | Una parola perduta.

Quattro anni fa circa scrissi questo post:

Parole perdute!

Questa non l'avevo mai sentita. Grazie al compianto Francesco Palestini che l'ha conservata.

'Frahiéme, autunno. Certamente derivato dall'alterazione di una particolare costruzione latina "infra hiemen (=al di sotto dell'inverno, prima dell'inverno)" usata al posto del corrispondente "autumnus".


Complice la perdita incipiente della memoria, oggi l'ho ritrovata qui in questo blog come se l'avessi vista per la prima volta. In realtà questo fenomeno non mi è nuovo; a volte cerco delle cose su internet su un determinato argomento, poi le scopro e dico: - ma questo ha scritto esatto quello che volevo dire io! per poi scoprire che ero io, e mi compiaccio, certamente non della bravura ma del fatto che nonostante tutto vada d'accordo con me stesso...

Mi ha creato quindi un bello stupore rinnovato, dono prodigioso del rimbecillimento (qualcuno mi consola dicendo che debbo tenere a mente tante, troppe cose, ma sono un po' scettico...).

Al tempo stesso mi ha dato un pizzico di malinconia il pensare che questa parola davvero non si usi più, come d'altronde tante altre che non conosco né mai ho sentito. Però intanto sta qui, e i pochi lettori lo sapranno. 

Spero che pensino di tramandarlo a figli e nipoti, che qui a San Benedetto autunno non si dice "autunno", ma 'frahiéme!

Sammënëdèttë 'n 'frahiéme


Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 3.

Canassemento; a Montefiore canasce.

Mia madre lo usava per estensione intendendo anche la dentiera. Una volta eravamo ad un pranzo per una festa di amici di famiglia e c'era il nonno, molto anziano e un po' selvaggio, che non aveva cura che la dentiera gli cadesse continuamente. 

Tornati a casa mia madre mi disse, tra l'infastidito e il divertito: 

«...e ppù 'llu vicchië jë së caschì sembrë la canassë...».


 

Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 2.

Proviene sempre da Il dialetto sambenedettese di Francesco Palestini, edito dal Circolo dei Sambenedettesi.

A-ttòrzea zonzo; vagabondando 'tturz jènne (o 'tt'(e)rzijènne, come si comincia a dire): la parola deriva dal fenicio tur, che ha lo stesso significato del francese tour, 'giro'; essa dunque caratterizza il fannullone che non ha voglia di fare nulla e perde il tempo a camminare in circolo, senza scopo, oppure qua e là senza meta, come un fiume tutto anse e giravolte, attardato dalla pianura, che non trova più la dritta via che conduce al mare.

Per estensione oggi ne è invalso l'uso anche nel significato di "molto".

Un mio amico, quando facevamo il liceo, giocava a Space Invaders e, vedendo tutti gli omini pronti ad ucciderlo diceva: "i mammëccéttë a ttorzë!".

mercoledì 14 dicembre 2022

Frammenti della mia filosofia - 33 bis - Laughter and Humility - Risata ed umiltà.

Non c'è limite alla pazzia degli uomini quando si ritengono superiori sia alla risata che all'umiltà.


Gilbert Keith Chesterton, Daily News, 2 Marzo 1907


venerdì 2 dicembre 2022

Una riflessione a partire da Chesterton di padre Serafino Tognetti.

Ho ricevuto da un caro amico questa bella riflessione di padre Serafino Tognetti, che non ho il piacere di conoscere personalmente ma che in questo post dice molte belle cose su Chesterton e non solo; cita espressamente la Summa Chestertheologica, una delle folli brucianti idee di padre Roberto Brunelli che ho aiutato a pubblicare anni fa, e fa a sua volta una bella Summa di tante idee del mio caro Gilbert; ve ne do notizia molto volentieri mettendovi a disposizione il collegamento del blog della Società Chestertoniana Italiana che presiedo, e ringrazio padre Tognetti perché ha riacceso in me la luminosità e la grandezza delle parole di Chesterton sulla vita. Parole che ho letto migliaia di volte, che mi ballano in testa ogni giorno ed in ogni circostanza come una sorta di sottofondo musicale ma che per me suonano sempre nuove.

http://uomovivo.blogspot.com/2022/12/padre-serafino-tognetti-legge-chesterton.html

mercoledì 23 novembre 2022

Frammenti della mia filosofia - 33 - San Francesco d’Assisi, Cantico di frate Sole.

Chiesa di San Damiano, Assisi,
dove il Cantico fu scritto


Altissimu, onnipotente, bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfane, 
et nullu homo ène dignu Te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole,
lo quale è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ai formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le Tue creature dai sustentamento.
Laudato sì', mi' Signore, per sor'Acqua, 
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra Madre Terra,
la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke '| sosterrano in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po' skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate
la e serviateli cum grande humilitate.

mercoledì 16 novembre 2022

Frammenti della mia filosofia - 32 - Salmo 1: Beato l'uomo che non ha seguito il consiglio degli empi.


Beatus vir qui non abiit in consilio impiorum, 

et in via peccatorum non stetit, 

et in cathedra pestilentiae non sedit; 

sed in lege Domini voluntas ejus, 

et in lege ejus meditabitur die ac nocte. 

Et erit tamquam lignum quod plantatum est secus decursus aquarum, 

quod fructum suum dabit in tempore suo: 

et folium ejus non defluet; 

et omnia quaecumque faciet prosperabuntur. 

Non sic impii, non sic; sed tamquam pulvis quem projicit ventus a facie terrae. 

Ideo non resurgent impii in judicio, 

neque peccatores in concilio justorum,

quoniam novit Dominus viam justorum; 

et iter impiorum peribit.

venerdì 4 novembre 2022

Frammenti della mia filosofia - 31 | Leopardi, Pensieri, "segno di grandezza e nobiltà"...

(...) Il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir cosí, dalla terra intera; considerare l’ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacitá dell’animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l’universo infinito, e sentire che l’animo e il desiderio nostro sarebbe ancora piú grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose d’insufficienza e di nullitá, e patire mancamento e vòto, e però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltá, che si vegga della natura umana.

Giacomo Leopardi, Pensieri, LXVIII.

Frammenti della mia filosofia - 30 | Uomovivo, Chesterton - Dio mi ha ordinato d'amare e servire un determinato luogo...

Voglio dire - rispose con crescente eccitazione - voglio dire che, se per me c’è una casa su in cielo, davanti ad essa deve esserci un lampione tinto di verde e una siepe, o qualche cosa di concreto e inequivocabile come un lampione verde e una siepe. E voglio dire che Dio mi ha ordinato d’amare e di servire un determinato luogo, e m’ha fatto fare, in onore di esso, una quantità di cose anchebizzarre, affinché questo luogo potesse servirmi a testimoniare, contro tutti gl’infiniti e tutti i sofismi, che il Paradiso è in un qualche posto e non dappertutto: è qualche cosa di preciso e non già qualsiasi cosa. E in fin dei conti non sarei troppo stupito se, davanti alla mia casa su in cielo, ci fosse davvero un lampione verde.

Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo.

Frammenti della mia filosofia - 29 | Uomovivo, Chesterton - Alla fine del mondo troverò la sposa che veramente sposai e la casa che è veramente casa mia.

No, no, no! - esclamò con grande enfasi. - questa strada è lunghissima e quanto mai faticosa. Alla fine del mondo, alle spalle dell’aurora, troverò la sposa che veramente sposai e la casa che è veramente casa mia. E davanti a quella casa sarà un lampione anche più verde e una cassetta postale anche più rossa. 

Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo.

giovedì 3 novembre 2022

Qualcosa dietro l'angolo.

Un discorso che avrei anzi avremmo voluto fare di persona lo scorso anno, mia moglie ed io, all'inizio delle lezioni, e che poi è finito di questo bel video.

martedì 25 ottobre 2022

Frammenti della mia mia filosofia - 28 - Catechismo Maggiore di San Pio X - La Provvidenza Divina.

Dio ha cura e provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita.

Catechismo Maggiore di San Pio X.

sabato 22 ottobre 2022

Frammenti della mia filosofia - 27 - San Tommaso | L’uomo felice ha bisogno degli amici.


Philosophus dicit in 9 Ethic. [9,4], felix indiget amicis, non quidem propter utilitatem, cum sit sibi sufficiens; nec propter delectationem, quia habet in seipso delectationem perfectam in operatione virtutis; sed propter bonam operationem, ut scilicet eis benefaciat, et ut eos inspiciens benefacere delectetur, et ut etiam ab eis in benefaciendo adiuvetur.


Thomas Aquinas, Summa Theologica, I-II, Q. 4,A. 7.



“Uà cë…”

venerdì 14 ottobre 2022

Frammenti della mia filosofia - 26 - Ulpiano, Iustitiam colimus...

Iustitiam namque colimus et boni et aequi notitiam profitemur, aequum ab iniquo separantes, licitum ab illicito discernentes, bonos non solum metu poenarum, verum etiam praemiorum quoque exhortatione efficere cupientes, veram nisi fallor philosophiam, non simulatam affectantes.

Ulpiano, citato in Digestum, Dig. 1.1.1.1, Ulpianus 1 inst.

Frammenti della mia filosofia - 25 - Celso, Ulpiano, Giustiniano - Cos'è il diritto?

Iuri operam daturum prius nosse oportet, unde nomen iuris descendat. est autem a iustitia appellatum: nam, ut eleganter celsus definit, ius est ars boni et aequi

Celso, riportato da Ulpiano, citato da Giustiniano, Digestum1.1.0. De iustitia et iure, Dig. 1.1.1pr. Ulpianus 1 inst.

(Dobbiamo prima conoscere l'opera del diritto, da cui discende il nome del diritto, ma prende il nome dalla giustizia: poiché, come definisce elegantemente Celso, il diritto è l'arte del buono e del giusto).

mercoledì 5 ottobre 2022

Quando s’eleva il cuore.





Clemente Rebora, Frammenti Lirici, XIII.

martedì 4 ottobre 2022

“… dimmi, hai fede senza una speranza?”…





Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco.

Sullo sfondo: la Valle del cavallo bianco, Uffington, Oxfordshire, Inghilterra.

giovedì 22 settembre 2022

Una bella pagina di Fabrice Hadjadj: Ci sono dei cani in Paradiso?

Questa pagina che trovo molto interessante, l'ho trovata qui, sul sito dei Cinque Passi, del mio amico padre Maurizio Botta, e ce l'ha messa Benedetta Scotti, una brava ragazza che pure conosco. È del filosofo francese Fabrice Hadjadj ed è tratta dal suo libro Farcela con la morte (editrice Cittadella, Assisi 2009). La trovo significativa e molto in linea con il pensiero del mio carissimo inseparabile amico Chesterton quando dice:

"Intendo che Dio mi ordinò d’amare un determinato luogo e di servirlo, me lo fece onorare come potevo, anche con le mie eccentricità… Intendo che il Paradiso è in un certo luogo e non dappertutto; è qualche cosa di preciso e non già qualsiasi cosa. E in fin dei conti non sarei troppo stupito se ci fosse davvero un lampione verde, davanti alla mia casa, su in cielo".


(G. K. Chesterton, Le avventure di un Uomo Vivo)

Non fatevi ingannare dal titolo (qui possono scattare atteggiamenti rigidamente ideologici che impedirebbero la lettura o la priverebbero della sua profondità). Leggetelo e basta.

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In un pezzo di Yeats, un tale di nome Cornelius Patterson assiste alle sedute della Signora Henderson, una sensitiva abitata dallo spirito di una bambina che risponde al nome di Lulu. Il vecchio Signor Patterson “crede che ci sono delle corse di cavalli e di levrieri nell’altro mondo e lo desidera talmente tanto che si premura di essere sempre puntuale”. Un’anima austera potrebbe trovare il desiderio di questo personaggio ridicolo. Io lo trovo, al contrario, simpatico, segno di una certa giovinezza d’animo. Dei cani e dei cavalli in Paradiso, non mi sembra così strano. Perché non anche violette, ruscelli, libellule o tapiri? Il cardinal Journet si chiedeva, non senza un po’ di inquietudine, se in Cielo potremo ancora ascoltare una sinfonia di Mozart. Questo desiderio non è meno lodevole. Discutibile è invece l’attitudine di colui che non aspira a trovar nulla nell’altro mondo di quel che ha visto in questo mondo. Sarebbe indice del fatto che non ne ha percepito la bellezza. Le sue esaltazioni spirituali non sarebbero che la maschera di una profonda depressione: il suo slancio verso il cielo, il risentimento verso le cose della terra; e il suo altro mondo, un vuoto, giacché non ci sono due mondi separati, ma l’uno è causa dell’altro. Disprezzare l’uno equivale a disprezzare l’altro. A quest’anima triste, il Creatore non può dire come al buon servo: “Sei stato fedele nelle piccole cose, ti darò autorità sulle grandi: entra nella gioia del tuo padrone”.

Cornelius Patterson non è il solo a sperare in cavalli e levrieri. Il poeta Francis Jammes prega di poter entrare in Cielo con gli asini. E rivolge questa preghiera per il suo fedele cane: “Mio Dio, se mi concedete la grazia di vederVi faccia a faccia nei giorni dell’Eternità, fate che questo povero cane contempi faccia a faccia colui che fu il suo dio tra gli uomini”. Chi riduce questa supplica al sentimentalismo di una comare inacidita, che riversa ogni affetto sul proprio bassotto, è animato da un’acredine ancora più grande. La tristezza piena di fiducia che cogliamo negli occhi di certi cani, non ci volge forse verso qualcosa che va oltre la materia? E questa violetta selvaggia, sul ciglio del sentiero, che spunta rispondendo all’appello della primavera, e queste foglie di fico che nel mio giardino si aprono come piccole mani verdi per cogliere la luce, non sono niente, è vero, eppure sono tutto: poiché queste piccole cose sono belle, desideriamo vederle in grande, e vediamo allora l’Infinito costellato di violette selvatiche e di queste foglie di fico che furono il nostro primo indumento. […] E questo non vale solamente per i fiori e gli animali, vale anche per gli oggetti quotidiani: questa tazza scheggiata, sfiorata così tante volte dalle labbra di mia moglie e delle mie figlie, chissà che non la ritrovi in cielo, con la sua spaccatura divenuta luminosa. E che dire di quel bicchiere che catturava così bene il sole nel refettorio dell’abbazia di Solesmes? Una strana nostalgia mi coglie di fronte ai giocattoli con cui i bambini non giocano più: vi percepisco l’attesa sofferente di un mondo in cui ogni cosa sarà riparata e avrà il suo posto. Se anche gli oggetti vogliono sopravvivere all’usura, che dire degli uomini? Che dire degli istanti passati insieme? Il sorriso di mia nonna, così raro, così chiaro, così infantile tra le rughe della sua neurastenia. Il viso di mia figlia a due anni attraverso la finestra del bagno illuminata dalla luce mattutina. Il momento in cui mia moglie ha pianto il suo dolore sulla mia spalla e nelle sue lacrime ho visto l’amore che non passa. Tutto ciò non vuole finire. Tutto ciò – anche questo momento in cui scrivo e sento le voci dei bambini che giocano intorno al monumento ai caduti – chiede di durare. E le ultime parole del Credo apostolico rispondono ai desideri più segreti del mio cuore: “Credo alla resurrezione della carne, alla vita eterna, amen”. Come non amare indefettibilmente la Chiesa che ci spinge a proclamare quello che non osiamo neanche sognare nel più profondo di noi stessi? “Voglia tu credere che l’ultimo giorno, le ceneri risollevate dallo Spirito obbediranno all’ordine di ricostituirsi. E rivedrai tua figlia che reca in mano ciliegie e margherite; e tuo figlio che legge il giornale nel giardino dove si sente il rumore della lavatrice; e la tua giovane moglie la cui guancia sarà dolce come il mattino”.

Frammenti della mia filosofia - 24 - Chesterton e l'umanità.

L'umanità non è una tribù di animali a cui dobbiamo compassione. L'umanità è un club a cui dobbiamo il nostro abbonamento.

Gilbert Keith Chesterton, Daily News, 10 aprile 1906.

martedì 20 settembre 2022

Frammenti della mia filosofia - 23 - Radix omnium malorum est cupiditas.

Est autem quaestus magnus pietas cum sufficentia. Nihil enim intulimus in hunc mundum : haud dubium quod nec auferre quid possumus. Habentes autem alimenta, et quibus tegamur, his contenti simus. Nam qui volunt divites fieri, incidunt in tentationem, et in laqueum diaboli, et desideria multa inutilia, et nociva, quae mergunt homines in interitum et perditionem. Radix enim omnium malorum est cupiditas : quam quidam appetentes erraverunt a fide, et inseruerunt se doloribus malis.


1 Timotheus 6, 6-10

Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell'inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.

1 Timoteo 6, 6-10

Frammenti della mia filosofia - 22 - Chesterton, Io non divento meno radicale.

Io stesso (per prendere un vile cadavere) divento ogni giorno più conservatore; ma non divento meno radicale. Perché una delle cose che voglio conservare è il Radicalismo; la vecchia semplicità popolare e la violenza che è sempre più sommersa dalla sofisticazione e dall'ipocrisia del nostro tempo.


Gilbert Keith Chesterton, The Daily News, "What Is a Conservative?", 8 Settembre 1906.

Frammenti della mia filosofia - 21 - Momenti di gloria, il sermone di Eric Liddell a Parigi.

Torno ancora una volta al bel film Momenti di gloria. Qui uno dei protagonisti, Eric Liddell, propone un sermone nella Chiesa di Scozia di Parigi (era una chiesa presbiteriana, calvinista, ahimè). Le immagini e le parole del profeta Isaia si sposano bene e ci fanno ben capire chi siamo veramente e chi possiamo essere a certe condizioni. Ecco parte di esse, in latino, e suonano ancora più belle:

Deficient pueri, et laborabunt, et juvenes in infirmitate cadent; qui autem sperant in Domino mutabunt fortitudinem, assument pennas sicut aquilae, current et non laborabunt, ambulabunt et non deficient.


Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquisteranno forza,
metteranno ali come aquile,
correranno e non faticheranno,
cammineranno e non cadranno.



Su Eric Liddell e sul film Momenti di gloria:




venerdì 9 settembre 2022

lunedì 22 agosto 2022

A cento anni dalla morte di Michael Collins.




In occasione del centenario della morte di Michael Collins, vi riproponiamo il nostro  ✨MAGNIFICO✨ video!!!

mercoledì 17 agosto 2022

Herri Kirolak & Euskal Folklorea, cioè Sport Popolari e Folkore Basco. Mi sono fissato da anni...

 


Cari amici,

guardate questo bel video: la musica è molto bella (strumenti pastorali, suoni di cornamuse, fischi gratuiti...), le immagini mi colpiscono molto. I baschi sono interessantissimi: vivono all'aperto, suonano strumenti e gridano all'aria, cantano e si mettono appunto cappelli baschi, vestiti bianchi, neri e di colori vivaci, praticano sport "ignoranti" (non me ne vogliano, ma intendo la parola "ignorante" nell'accezione che si usa al mio paese, cioè per gente vera e caratterizzata dalla tendenza all'ignoranza e allo sforzo gratuiti: guardate quel signore che afferra uno scatolone nero pesante e grosso come un bue e poi si passa quella palla gigante attorno al collo, o quelli che spaccano i tronchi così, senza motivo, o l'altro che prende due grossi pesi e ci fa il giro della piazza come se fossero la spesa, sicuramente per dimostrare che non è una signora, e quei signori che giocano a pelota e tirano col polso delle pappine assurde alla pallina... dai!), ballano ordinatamente e fanno gratuite spaccate in aria, come quel signore vestito di bianco, portano a spasso un signore scalzo in piedi sopra una cassa di legno, o praticano una specie di canottaggio oceanico non per signorine...

Insomma, mi piace questo roba, mi piace questa gente piuttosto rude. Mi ricorda sempre quello che diceva Chesterton (l'ho detto anche degli spagnoli con cui non mi risulta che vadano d'accordo, anzi... però riguarda il nocciolo di qualunque popolo normale che segue la vera religione - peccato che non la si segua fino a rispettarsi, andare d'accordo ed aiutarsi tra popoli): 

I paesi di Europa rimasti sotto la influenza dei preti sono precisamente quelli dove ancora si canta, si danza, e ci si mettono vestiti sgargianti e l’arte vive all’aperto. La dottrina e la disciplina cattolica possono essere dei muri, ma sono i muri di una palestra di giuochi. Il Cristianesimo è la sola cornice in cui sia preservata la gioia del paganesimo. Immaginiamoci dei fanciulli che stanno giocando sul piano erboso di qualche isolotto elevato sul mare; finché c’era un muro intorno all’orlo dell’altura, essi potevano sbizzarrirsi nei giochi più frenetici e fare di quel luogo la più rumorosa delle nurseries; ora il parapetto è stato buttato giù, lasciando scoperto il pericolo del precipizio. I fanciulli non sono caduti, ma i loro amici, al ritorno, li hanno trovati rannicchiati e impauriti nel centro dell’isolotto, e il loro canto era cessato.


G. K. Chesterton, Ortodossia


Questo video me lo fece vedere alcuni anni fa la mia cara e giovane amica Francesca Tiozzo Bon, che ringrazio e cui dedico questo post e cotanta zotica e virile ignoranza.

mercoledì 10 agosto 2022

Frammenti della mia filosofia - 20 - Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri.

[3171] Niuna cosa maggiormente dimostra la grandezza e la potenza dell'umano intelletto, nè l'altezza e nobiltà dell'uomo, che il poter l'uomo conoscere e interamente comprendere e fortemente sentire la sua piccolezza. Quando egli considerando la pluralità de' mondi, si sente essere infinitesima parte di un globo ch'è minima parte d'uno degli infiniti sistemi che compongono il mondo, e in questa considerazione stupisce della sua piccolezza, e profondamente sentendola e intentamente riguardandola, si confonde quasi col nulla, e perde quasi se stesso nel pensiero della immensità delle cose, e si trova come smarrito nella vastità incomprensibile dell'esistenza; allora con questo atto e con questo pensiero egli dà la maggior prova possibile della sua nobiltà, della forza e della immensa capacità della sua mente, la quale rinchiusa in sì piccolo e menomo essere, è potuta pervenire a conoscere e intender cose tanto superiori alla natura di lui, e può abbracciare e contener [3172] col pensiero questa immensità medesima della esistenza e delle cose. 

martedì 9 agosto 2022

mercoledì 3 agosto 2022

Basta con la campagna di promozione del suicidio!

Vado decisamente contromano e mi associo a chi ha detto quanto segue:

Decine di migliaia di malati fragili e spesso senza le cure adeguate di cui avrebbero bisogno e diritto rischiano di essere influenzati dall'ennesima, assordante campagna mediatica pro-suicidio imbastita da Cappato e dai radicali: la magistratura ha il dovere di tutelare la vita e la dignità di queste persone rispettando i limiti, già critici, posti dalla Corte Costituzionale alla pratica del suicidio assistito, per assicurare quella tutela minima del bene vita per sua natura escluso dalla disponibilità individuale.

Oggi circa il 70% dei malati che ne avrebbero diritto secondo la legge, in prevalenza proprio malati oncologici, non ha accesso al sistema di cure palliative, a causa dello scarso finanziamento pubblico e dello scarso radicamento nelle strutture sanitarie territoriali. Questo significa che lo Stato induce i malati e sofferenti a farsi fuori piuttosto che garantire loro le cure adeguate e necessarie per vivere con dignità.

martedì 2 agosto 2022

Una ironica constatazione interessante per chi studia cose antiche…

Ancient writers sometimes meant what they said, and occasionally even knew what they were talking about.

(Gli scrittori dell'antichità a volte intendevano dire quel che scrivevano, e talvolta conoscevano quello di cui stavano parlando).

George Alexander Kennedy, The Telegraph, The Reverend Professor Carsten Thiede, 24 dicembre 2004.

sabato 23 luglio 2022

Frammenti della mia filosofia - 19 - Francesco De Gregori - Il bufalo può scartare di lato e cadere...

"Tra bufalo e locomotiva / la differenza salta agli occhi: / la locomotiva ha la strada segnata, / il bufalo può scartare di lato e cadere".

Francesco De Gregori, Bufalo Bill.



Frammenti della mia filosofia - 18 - Gilbert Keith Chesterton, È tutto oro quello che luccica.

«È tutto oro quel che luccica, specialmente adesso che il nostro è uno Stato Sovrano. A che serve uno Stato Sovrano se non può coniare le proprie sterline d’oro? Possiamo fare di ogni cosa un metallo prezioso, come fecero gli uomini all’alba del mondo. Scelsero l’oro non perché fosse raro; i vostri scienziati possono citarvi venti tipi diversi di fango ben più rari. Scelsero l’oro perché brillava, perché era difficile da trovare, ma una volta trovato era bello. Non si può combattere con spade d’oro, né si possono mangiare biscotti d’oro; l’oro si può solo ammirare, e potete ammirarlo anche qui fuori».

Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo



lunedì 4 luglio 2022

Frammenti della mia filosofia - 17 - Apocalisse di San Giovanni Apostolo - È stato precipitato l'accusatore.


Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire.

Apocalisse 12, 10 - 12.

giovedì 2 giugno 2022

domenica 29 maggio 2022

Noi tipi loschi secondo Rod Dreher.

Since the book was published, more people have come to know the Tipi Loschi, the beautiful and God-loving Catholic community in San Benedetto del Tronto, Italy.

https://www.theamericanconservative.com/dreher/the-benedict-option-at-five/

One of the group of heroes in my book is the Tipi Loschi, the Catholic community in San Benedetto del Tronto, on Italy’s Adriatic coast. They are a bunch of normal Catholics, really happy, open-hearted people. If anybody reading this knows Cardinal Pell, ask him to please take a trip outside of Rome to visit the Tipi Loschi. They are the Benedict Option. What an inspiring group of believers!

https://www.theamericanconservative.com/dreher/cardinal-pell-vs-the-benedict-option/

domenica 22 maggio 2022

... ma quando siamo allegri e vigorosi promulghiamo leggi... | Chesterton sempre lucido.

Si tende a parlare delle istituzioni come se fossero qualcosa di freddo che intralcia la nostra vita. La verità è che, quando gli uomini si sentono spiritualmente elevati e inebriati di libertà e di nobili aspirazioni, devono sempre finire, e lo fanno immancabilmente, per creare delle istituzioni. Quando sono stanchi tendono a precipitare nell'anarchia, ma quando sono allegri e vigorosi promulgano leggi: è inevitabile. Questo è vero per tutte le religioni e per tutte le repubbliche che si sono succedute nella storia, alla stessa maniera in cui è vero il più comune gioco d'azzardo o il più chiassoso gioco campestre. L'uomo non si sente mai libero fino a quando un'istituzione non lo libera, ma la libertà non può esistere fino a quando non viene dichiarata d’autorità.

G. K. Chesterton, Uomovivo.



Luigi Serra (1846-1888) - Irnerio che glossa le antiche leggi, 
Bologna, Palazzo d'Accursio

Leopardi. La necessità di una fede ragionevole - di Giovanni Fighera | da La Nuova Bussola Quotidiana.

Negli anni, progressivamente, ho riscoperto l'importanza di Giacomo Leopardi, di alcuni dei suoi Canti che lessi sin da piccolo (dalle scuole medie in poi) e che oggi trovo bellissimi (avete presenti quelle parole che impariamo a memoria, magari non ne abbiamo tanta voglia, però pian piano trovano casa dentro di noi e riemergono quando serve, se glielo permettiamo...?), e uno dei miei desideri e delle mie speranze è che quest'uomo abbia abbracciato Gesù in qualche momento salvifico della sua vita. Che ci posso fare se penso all'erbaiuol, a questa siepe, a quello infinito silenzio, all'artigiano con l'opra in man, ai fanciulli gridando, agli interminati spazi e ai sovrumani silenzi, alla gallina tornata in su la via e le sento cose mie?

Ho letto questo articolo di Giovanni Fighera e ne trovo interessanti alcune considerazioni. Lo propongo ai lettori di questo blog perché ci fa leggere i desideri più profondi e più veri, così seri, dell'animo di Giacomo Leopardi.

Marco Sermarini

La ragione al suo apice si apre alla fede, spalanca la sua finestra sul Mistero. Così Leopardi scrisse nello Zibaldone che le «illusioni» – ciò che il cuore desidera – «non son vere se non rispetto a Dio e a un’altra vita»

https://lanuovabq.it/it/leopardi-la-necessita-di-una-fede-ragionevole

Giacomo Leopardi

giovedì 12 maggio 2022

Frammenti della mia filosofia - 16 - Gilbert Keith Chesterton - Gratitudine è felicità.

Non credo, a titolo personale, che un bambino ottenga il suo miglior cibo materiale succhiandosi il pollice; né che un uomo ottenga il suo miglior cibo morale succhiandosi l'anima e negando la sua dipendenza da Dio o da altre cose buone. Vorrei sostenere che i ringraziamenti sono la più alta forma di pensiero; e che la gratitudine è la felicità raddoppiata dalla meraviglia.

Gilbert Keith Chesterton, Una breve storia dell'Inghilterra.


sabato 7 maggio 2022

Frammenti della mia filosofia - 15 - San Tommaso d’Aquino, Summa Theologica.



Soltanto chi possiede l'intelligenza può invece agire in forza di un giudizio liberamente concepito poiché, conoscendo la ragione universale di bene, può giudicare se questa o quella cosa siano un bene. Quindi, dovunque abbiamo l'intelligenza, troviamo pure il libero arbitrio.

San Tommaso d'Aquino, Summa Theologica, I, Q. 59, A. 3.



venerdì 29 aprile 2022

Frammenti della mia filosofia - 14 - Chesterton, infanzia, innocenza, ripetutamente su questo blog.

Felice è colui che ama ancora ciò che amava all'asilo: non è stato spezzato in due dal tempo; non sono due uomini, ma uno solo, ed ha salvato non solo la sua anima ma la sua vita.


Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 26 Settembre 1908.



giovedì 28 aprile 2022

Alfie Evans, l'onore delle armi anche quattro anni dopo (2018 - 2022).


Nel buon tempo antico
 c’era l’uso dell’onore delle armi: si onoravano anche quelli che avevano perso ma che avevano dimostrato una grande virtù, un grande coraggio, e avevano comunque lottato per la loro causa.


Io sono qui a rendere omaggio, l’onore delle armi a questo piccolo grande combattente. Alfie è stato il capo di un popolo, e certo questo ha potuto essere per l’intelligente compagnia che gli ha fatto suo padre. Il capo di un popolo, di un popolo che non accetterà mai di cambiare il bene con il male, di considerare il vizio virtù, che non accetterà che i desideri anche i più degenerati possano diventare diritti in questa società senza Dio e senza amore all’uomo.

Alfie ci ha guidato: l’abbiamo visto davanti a noi precederci, e perché c’era lui - come diceva San Giovanni Paolo II - abbiamo potuto alzarci in piedi e dire la nostra protesta a questa disumanità che avvolge tutto.

Onore a te, piccolo Alfie, l’onore delle armi.

Mons. Luigi Negri, Arcivescovo emerito di Ferrara - Comacchio e Abate emerito di Pomposa, 28 Aprile 2018

venerdì 8 aprile 2022

Frammenti della mia filosofia - 13 - Dalla parte di nessuno.


 «Parte? Dalla parte di nessuno, perché nessuno è dalla mia parte, piccolo orco».

Barbalbero risponde a Merry e Pipino, in John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli.

***

Qual era dunque “il Partito della Contea” per il quale il brillante scrittore inglese militava? Era un conservatore, un’ecologista, o forse addirittura un precursore del sovranismo? (...)  vorrei dire la mia, chiamando in causa lo stesso Tolkien. La citazione è naturalmente tratta da Il Signore degli Anelli e proviene da un personaggio tanto fondamentale quanto sottovalutato da molti lettori e spettatori dei film tratti dal romanzo: Barbalbero. Egli è un Ent, un pastore di alberi, una creatura antichissima della Terra di Mezzo la cui grande saggezza deriva dall’essere stato testimone di molti eventi e conflitti.

Nel corso di una vivace conversazione con i due Hobbit Merry e Pipino, che cercano di convincerlo a scendere in campo nella Guerra dell’Anello, Barbalbero si sente rivolgere una domanda cruciale: ma tu da che parte stai? Ovvero con chi ti schieri, qual è il tuo partito. La risposta di Barbalbero è pronta: «Parte? Dalla parte di nessuno, perché nessuno è dalla mia parte, piccolo orco».

Questa reazione, venata da una nota di triste amarezza, non impedirà comunque all’Ent di dare il proprio decisivo apporto nella battaglia contro Saruman, contro il disegno dell’Oscuro Signore di imporre al mondo il suo potere. Tuttavia l’espressione di Barbalbero è molto significativa, e forse potrebbe essere utilizzata come chiave interpretativa per comprendere Tolkien e la sua visione del mondo.

Perché preoccuparsi da quale parte stare, quando nessuno – o quasi – si preoccupa di dove sto io, ovvero di ciò che mi sta a cuore, in cui credo, per cui lotto e soffro? Chi stava dalla parte di questo ragazzo cresciuto nella periferia di Birmingham, che aveva perso da bambino il padre, la cui madre si convertì al cattolicesimo sull’esempio del grande John Henry Newman, e che portò con sé i figli nella via gloriosa e dolorosa della Chiesa in Inghilterra, una via di martirio, di persecuzione, di discriminazione?

La visione del mondo di Tolkien è l’esito di questo percorso, di questa identità di cattolico inglese. Non poteva quindi avere idee nazionaliste, o tantomeno imperialiste. Amava la “Merry England” medievale, non certo l’Impero Britannico.

(...)

Combatté nella Prima guerra mondiale vedendo e descrivendo la crudeltà e l’ottusità dei suoi comandanti.

Negli anni Trenta assisté all’ascesa dei totalitarismi, e fu critico durissimo e ironico delle pretese razziali del nazismo. Suo figlio maggiore che studiava per il sacerdozio a Roma dovette fuggire nel 1940 dai fascisti che lo volevano far prigioniero. Conobbe i bombardamenti della guerra, ma si rese perfettamente conto (...) che i vincitori Alleati non erano delle sedicenti “forze del bene” e che altri mali sarebbero arrivati.

Paolo Gulisano, prefazione a Luca Fumagalli, La società della Contea - Appunti sulla filosofia politica di J. R. R. Tolkien

I Cinque Capitelli Crociati di Nazareth, bellissimi.








Quando sono stato a Nazareth durante i viaggi in Terrasanta ho ammirato questi cinque capitelli crociati ritrovati da padre Viaud nel 1905, se non ricordo male. 

Sembra siano stati nascosti prima che i crociati fuggissero da Nazareth dopo la battaglia di Hattin. Sembra dovessero essere destinati ad abbellire la Basilica dell'Annunciazione. Sono in bellissimo stile romanico, e la storia di queste pietre seppellite da quegli uomini che per amore di Cristo e della terra da Lui calpestata avevano deciso di attraversare il mare e la terra, deserti e colline, rischiando la vita, mi ha sempre affascinato.

La loro bellezza e perfezione colpisce molto, ma ciò che più mi colpisce è l'idea, il desiderio di tornare che ad essi è sotteso.

A proposito dei crociati consiglio caldamente la lettura di questo bel libro, comprensibile ed affascinante, ne quale si trovano notizie attendibili e giudizi fondati: 

https://www.pumpstreet.it/libreria/497-gli-eserciti-di-dio.html?search_query=eserciti&results=2

Marco Sermarini