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venerdì 15 dicembre 2023

Qualche idea per svegliare il dibattito sulla libertà di educazione.

 

Le scuole parentali: nucleo del vero cambiamento

Una mia risposta al saggio del prof. Paolo Terenzi sul tema "Libertà di educazione", scritto per il substack "Lisander", nato dalla collaborazione tra la rivista Tempi e l'Istituto Bruno Leoni.


https://lisandermag.substack.com/p/le-scuole-parentali-nucleo-del-vero


Un momento di vita della Scuola Libera
G. K. Chesterton, la premiazione del
Concorso Chesterton 2023.

lunedì 11 novembre 2013

I disegni dei miei alunni di prima media















Ecco che belli!

Abbiamo parlato del Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi.

In realtà ne abbiamo parlato, cantato, disegnato, scherzato e tanto altro.

Ecco alcuni dei disegni che sono scappati fuori (in realtà c'è anche un bel drago de Lo Hobbit che era molto bello e l'ho messo lo stesso). Ne mancano alcuni, ce li metterò presto.

Bisogna rimanere così, sennò non si può andare in Paradiso.

giovedì 23 settembre 2010

Scalan, il seminario fuorilegge scozzese.


E' in inglese, ma è la storia di eroi scozzesi che, pur di rimanere liberi, si rifugiarono qui per prepararsi ad essere veri sacerdoti.

giovedì 14 maggio 2009

Uniamoci tutti nella Novena a Maria Ausiliatrice per la Scuola Media Libera "G. K. Chesterton"!


Quella che vedete è la statua che Gilbert e Frances Chesterton donarono
alla loro parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù a Beaconsfield,
il paesino del Buckinghamshire (Inghilterra) dove abitarono per quasi tutta la loro vita insieme


Carissimi amici,


il Mese di Maggio ci vede impegnati nella recita quotidiana del Santo Rosario nelle nostre case, nelle nostre chiese e nei nostri gruppi.
Vogliamo invitarvi ad inserire al termine della recita del Rosario la Novena alla Beata Vergine Maria Ausiliatrice che si festeggia il 24 maggio. Questa festa, così cara al nostro amico San Giovanni Bosco, ci offre l'occasione per implorare con rinnovato ardore la grazia per la definitiva realizzazione dell'opera educativa che la cooperativa Capitani Coraggiosi ha messo in atto: la Scuola Media Libera "Gilbert Keith Chesterton".
Il progetto è assai più ampio e prevede la realizzazione di un complesso polisportivo e scolastico (con scuola media e superiore) e per far questo abbiamo bisogno di trovare il terreno dove realizzarlo e soprattutto di molte risorse economiche e umane.
Noi siamo certi che quello che stiamo facendo è buono e giusto (stiamo rispondendo all'appello del Papa Benedetto XVI, il Vicario di Cristo, il dolce Cristo in Terra come disse Santa Caterina da Siena, per porre rimedio all'emergenza educativa). Però "se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori". E ancora: "Senza di me non potete fare nulla", dice Gesù.

Vi chiediamo di sostenere e collaborare, ognuno come può, a quest'opera per la cara gioventù alla quale san Giovanni Bosco dedicò tutta la sua vita e le sue energie.

Per questo motivo affidiamo a Maria Ausiliatrice questa intenzione particolare e vi inviamo lo schema della Novena in suo onore da recitare al termine del Santo Rosario per nove giorni:

dal 15 maggio al 23 maggio:
- 3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
- 3 Salve o Regina con la giaculatoria:
Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per noi


Il 24 maggio festa della Beata Vergine Maria Ausiliatrice, sempre al termine del Rosario, si recita la preghiera in suo onore composta da san Giovanni Bosco:

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen



CONSIGLIO DI SAN GIOVANNI BOSCO

Per essere cari a Maria Ausiliatrice, bisogna accostarsi con frequenza ai Sacramenti, ricevere il più sovente possibile la Santa Comunione, partecipare alla Messa e COMPIERE OPERE DI CARITA' (preferibilmente a favore della gioventù) in onore di Gesù, perché al Signore piace che si pratichi la carità!

martedì 7 ottobre 2008

SCUOLA - Quante confusioni quando si parla di libertà di educazione

Vi propongo questo articolo pubblicato da IlSussidiario.net firmato da Vincenzo Silvano, a commento di un articolo del vaticanista di Repubblica Marco Politi, che criticava molto tendenziosamente il Papa che in un recente messaggio per un convegno di scuole cattoliche chiedeva una reale parità tra scuole cattoliche e statali.
Leggete e diffondete. Occorre ragionare, usare la testa su queste cose, l'ignoranza è tanta anche tra di noi.
A me sale la pressione tutte le volte che leggo comunisti, massoni, laicisti di varia risma infilare tali e tante corbellerie con evidente mala fede.

Che Repubblica sia un giornale non propriamente schierato a favore della libertà di scelta educativa, è un fatto risaputo. Nessuna meraviglia, dunque, se sfogliandolo si trova un articolo poco benevolo nei confronti di quanto il Santo Padre ha dichiarato sulla parità scolastica in occasione del Convegno del Centro Studi sulla Scuola Cattolica.

Ma quando al legittimo diritto di critica si aggiunge la falsità, nella forma di un vero e proprio capovolgimento della realtà, forse è il caso di dare una risposta.
Il “ragionamento” fatto da Marco Politi (“Scuola, nuovo appello del Papa: piena parità tra cattoliche e statali”, 26 settembre, pag. 26), infatti, oltre ad essere tendenzioso, contiene anche una vera a propria distorsione della realtà. Si chiede il bravo giornalista: perché mai il Papa chiede la parità? E’ evidente, risponde: «la Chiesa cerca ad ogni costo finanziamenti, perché gli istituti cattolici non tirano molto in termini di mercato». E che non tirino molto, è dimostrato a suo parere dal fatto che «tolti i settecentomila bambini degli asili, soltanto 269.000 ragazzi frequentano le elementari, le medie e le superiori confessionali. Gli studenti di medie e superiori sono più o meno 130 mila, perché nonostante tutto i genitori italiani preferiscono la scuola pubblica dove si mescolano tutte le credenze».
Capito? I genitori preferiscono gli asili non statali, forse perché l’educazione religiosa va bene (o è irrilevante) per i bimbi piccoli; poi però, quando si comincia a fare i conti sul serio con la realtà, la scuola statale “dove si mescolano tutte le credenze” è la soluzione migliore per tirare su persone preparate e consapevoli.

Premesso che il Papa non ha chiesto finanziamenti, ma ha a cuore –e l’ha esplicitamente affermato – la libertà di scelta educativa per le famiglie, e questa può realizzarsi benissimo anche senza dare direttamente soldi alle scuole “confessionali” (come ci dimostra l’esempio della Dote lombarda), la ragione per cui meno studenti frequentano le scuole secondarie non statali di primo e secondo grado è, molto semplicemente, un’altra: costano di più. E conseguentemente sono anche di meno. La storia d’Italia ci documenta che lo Stato ha, sin dall’inizio, espropriato le scuole di ogni ordine e grado alle congregazioni religiose, ed in particolare quelle che impartivano un’istruzione ai ragazzi più grandi, lasciando alla Chiesa solo qualche piccolo spazio nell’ambito dell’educazione dell’infanzia.
Oggi, creare e mantenere una scuola secondaria di primo o secondo grado ha un costo notevole, che necessariamente si riflette nelle rette chieste alle famiglie. Senza una reale parità economica, il confronto con le scuole statali è assolutamente impari: in termini economici si chiama concorrenza sleale. Eppure, nonostante ciò (a ribaltamento del ragionamento di Politi), ci sono decine di migliaia di famiglie che preferiscono mandare i propri figli grandi alle scuole non statali. E, fra queste (guarda un po’), tanti politici di sinistra. Chissà perché….

Lancio un guanto di sfida a Repubblica: realizziamo una vera parità economica fra statale e non statale e poi, nel giro di qualche anno, ne riparliamo. Vedremo se davvero le famiglie preferiscono le scuole dove si mescolano tutte le credenze o se, prive dell’onere di rette gravose (quando non insostenibili) per i bilanci familiari, manderanno i figli alle cosiddette “scuole confessionali”. Ma, forse, gli amici di Repubblica questo rischio non vogliono correrlo…