Visualizzazione post con etichetta Vita. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vita. Mostra tutti i post

venerdì 2 dicembre 2022

Una riflessione a partire da Chesterton di padre Serafino Tognetti.

Ho ricevuto da un caro amico questa bella riflessione di padre Serafino Tognetti, che non ho il piacere di conoscere personalmente ma che in questo post dice molte belle cose su Chesterton e non solo; cita espressamente la Summa Chestertheologica, una delle folli brucianti idee di padre Roberto Brunelli che ho aiutato a pubblicare anni fa, e fa a sua volta una bella Summa di tante idee del mio caro Gilbert; ve ne do notizia molto volentieri mettendovi a disposizione il collegamento del blog della Società Chestertoniana Italiana che presiedo, e ringrazio padre Tognetti perché ha riacceso in me la luminosità e la grandezza delle parole di Chesterton sulla vita. Parole che ho letto migliaia di volte, che mi ballano in testa ogni giorno ed in ogni circostanza come una sorta di sottofondo musicale ma che per me suonano sempre nuove.

http://uomovivo.blogspot.com/2022/12/padre-serafino-tognetti-legge-chesterton.html

mercoledì 3 agosto 2022

Basta con la campagna di promozione del suicidio!

Vado decisamente contromano e mi associo a chi ha detto quanto segue:

Decine di migliaia di malati fragili e spesso senza le cure adeguate di cui avrebbero bisogno e diritto rischiano di essere influenzati dall'ennesima, assordante campagna mediatica pro-suicidio imbastita da Cappato e dai radicali: la magistratura ha il dovere di tutelare la vita e la dignità di queste persone rispettando i limiti, già critici, posti dalla Corte Costituzionale alla pratica del suicidio assistito, per assicurare quella tutela minima del bene vita per sua natura escluso dalla disponibilità individuale.

Oggi circa il 70% dei malati che ne avrebbero diritto secondo la legge, in prevalenza proprio malati oncologici, non ha accesso al sistema di cure palliative, a causa dello scarso finanziamento pubblico e dello scarso radicamento nelle strutture sanitarie territoriali. Questo significa che lo Stato induce i malati e sofferenti a farsi fuori piuttosto che garantire loro le cure adeguate e necessarie per vivere con dignità.