sabato 19 agosto 2023

Oggi 18 Agosto 2023 sono tornato sul Monte Vettore.

Il panorama visibile a nord ovest
dalla cima del Monte Vettore (2.476 mt)

Panorama dalla Sella delle Ciaule.

Sentiero che discende dalla cima.

Dalla Sella delle Ciaule guardando verso nord
(a destra la cima del Vettore)




Dopo anni e anni sono tornato sul Monte Vettore. La prima volta c'ero stato quarantadue anni fa, poi altre volte, anche d'inverno con la neve.

Una bella scarpinata fino in vetta, con una sosta al Bivacco Zilioli e in cima per mangiare.

Siamo sui Monti Sibillini, la catena montuosa che si estende tra le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata nelle Marche, e di Perugia in Umbria.

Siamo partiti alle 8.55 (lo so, non è da mattinieri seri, però ciao -- oggi era caldo ma rispetto a San Benedetto si stava benissimo) da Forca di Presta, giornata di sole pieno. La prima parte del cammino (diciamo da Forca di Presta fino a quota più o meno 1.850) ti fa venire in mente la domanda "ma chi me lo ha fatto fare?", poi fai la persona adulta e dici che in cima - come avevi pensato - tutto questo varrà la pena. In effetti l'attacco ha una discreta pendenza che a freddo ti fa andare in iperventilazione in trenta secondi, e così rimani fino a quella quota. Un po' è l'effetto dello scendere dalla macchina e di cominciare a camminare, così, a bomba. Le persone serie dicono che ci vuole preparazione atletica, che io non ho e si sente, però pian piano si arriva. 

Dopo questi primi trecento metri di dislivello le cose migliorano un po': infatti ci sono

Il sentiero che sale, visto dal Bivacco Zilioli.

Il sentiero che sale verso Cima del Lago
dalla Sella delle Ciaule.

Il panorama a nord ovest da circa 1.800 mt.

tratti meno ripidi che culminano a quota 2.050 circa dove c'è una specie di spiazzo da cui si può ammirare sia il panorama delle Piane di Castelluccio (che in realtà si scorge immediatamente dall'inizio della camminata: da lì si vede anche il sentiero che porta a Forca Canapine, le montagne verso Norcia e Spoleto... colpisce molto perché la rapidità della salita fa vedere subito quanto sia lontano il fondo ove giacciono le Piane; queste ultime sono sempre bellissime, soprattutto col verde e il massimo è con la fioritura di fine giugno - primi di luglio) che quello verso sud, e cioè verso i Monti della Laga (Monte Comunitore, Pizzo di Sevo e altro ancora, nonché i Monti Gemelli, oggi non ben visibili a causa di nuvole a spasso sopra la cima del Vettore). Quello è il Vettoretto, morbida cima che guarda a sud.

Da lì in poi il sentiero piega verso sinistra, cioè nord, e aggira il Vettoretto. In una recente targa hanno messo delle fotografie ben illustrate della faglia che si è creata tra quel punto e lo Scoglio dell'Aquila (versante ovest, quello che dà verso le Piane di Castelluccio) a causa del terremoto del 2016 verso quelle quote. Il positivo è che la targa non fa considerazioni catastrofistiche ed ansiogene e si limita a dire come e dove stanno le cose. Poi di lì a poco il sentiero torna bello ripido e si trasforma in uno stretto ghiaione per culminare al Bivacco Zilioli, di recente ricostruito ex novo (c'è una zona per l'emergenza aperta a tutti e un'altra che si può prenotare, chiusa debitamente e giustamente a chiave), che si trova sulla Sella delle Ciàule (nome un po' desueto ma dal suono bello e poetico per indicare una razza di corvi di piccole dimensioni che abbiamo pure visto al ritorno). Lì si stava molto bene, c'era il sole, tante belle cose da vedere e siamo tornati belli neri a casa. Erano le 10.55, dunque due ore da persone normali, i corridori li lasciamo fare, non mettiamo nemmeno la cianghetta. Siamo stati superati da tanti giovani, hikers armati fino ai denti, gente normale più allenata di noi (eppure venivamo da una settimana di camminate nell'area della Marmolada... vabbè, su, dai...). Bel panorama a sud e a nord; da lì si vedono la Cima del Lago, la Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo, Monte Torrone, Monte Argentella, le balze che conducono alle Roccette e da lì al Lago (o Laghi, vedete voi, fate tutto il possibile se vi riesce per non parlare di cambiamenti climatici, il lago ha sempre avuto alti e bassi da che campo, la prima volta lo vidi più o meno quarantadue anni fa...), e più in lontananza la Sibilla.

Il gruppo del Vettore visto dalla sua cima
(visibili Cima del Lago, Cima del Redentore,
Pizzo del Diavolo, Monte Torrone, Monte Argentella)

I Monti della Laga dal Vettoretto.

Il Bivacco Zilioli, in stile minimal,
funzionale e accogliente.

Dopo una sosta di circa un'ora, reidratati, rifocillati e "ribbeviti" riprendiamo il cammino e, dopo un breve tratto di falso piano, si ritrova una bella salita ripida e sassosa e dopo una quarantina di minuti si conquista la vetta, dove c'è il cippo geodetico (un po' un casino, ferri, la croce tenuta "in piedi" da alcuni sassi, potrebbe essere messa meglio l'area), a 2.476 metri. Mangiamo, osserviamo con stupore e compiaciuti: sporgendosi verso ovest si intravede il lembo del Lago di Pilato che giace sotto Cima del Lago. Peccato che una nuvolona gigantesca si pari tra noi e il mare. Per il resto il tempo è bello e possiamo dire che ne sia valsa la pena, di cuore.

Scendiamo alle 13.25 senza più fermarci, salvo una sosta di pochissimi minuti al Vettoretto, ed arriviamo alle 14.55. Ottimo lavoro, ripartiamo verso casa. Grazie, Gesù, di tutto quello che ci fai vedere e saggiare con grande stupore.

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