sabato 27 novembre 2021
martedì 23 novembre 2021
giovedì 18 novembre 2021
L'Azerbaigian invade l'Armenia. «L'Ue non resti a guardare» - Tempi
L'Azerbaigian invade l'Armenia. «Come può l'Occidente restare a guardare?»
L'aggressione di martedì ha portato Baku a conquistare 41 km quadrati di territorio armeno. Oltre 40 i morti. «La Turchia, attraverso gli azeri, porta avanti il suo progetto neo ottomano, vogliono cacciarci dalla nostra terra»: intervista al ministro degli Esteri dell'Artsakh, Davit Babayan
https://www.tempi.it/armenia-azerbaigian-invasione-turchia-artsakh-babayan/domenica 14 novembre 2021
Ave, Regin cælorum, uno dei canti dedicati alla Madonna che più mi piacciono.
Ave, Regina cælorum,
Ave, Domina Angelorum:
Salve, radix, salve, porta
Ex qua mundo lux est orta.
Gaude, Virgo gloriosa,
Super omnes speciosa,
Vale, o valde decora,
Et pro nobis Christum exora.
venerdì 12 novembre 2021
Ognuno ha le sue fisse. Io ho quella dei rinoceronti.
lunedì 1 novembre 2021
Frammenti della mia filosofia - 5 bis | La voce "Borghese" del Dizionario dell'Omo Salvatico di Giovanni Papini e Domenico Giuliotti (sottoscrivo integralmente...😂).
Eccolo finalmente !
I due compilatori antropofagi di questo facinoroso dizionario lo aspettavano al varco da lungo tempo con impazienza e tremore.
Bor-ghe-se.
Ecco le tre sillabe eterne con le quali è formato il nome dell'Innominabile, dell'Inguardabile, dell'Inavvicinabile, dell'Onninfettante, del Polipestilente, dell'assoluta Bestia Trionfante, dell'implacabile nemico non sterminabile di Colui che è.
Egli (questo spaventevole Leviatano delle concimaie) ha scoronato i re, ha deriso i sacerdoti, ha meccanizzato i guerrieri, ha falsificato gli eroi, ha corrotto i giudici, ha risuscitato la schiavitù, ha disonorato la libertà, ha surrogato il sole con la luce elettrica, ha sorpassato i campanili con
le ciminiere, i santi con i banchieri, i poeti con gli chauffeurs, le cattedrali con le condutture delle sue latrine; egli ha sostituito alla Chiesa il Cinematografo, alla famiglia il postribolo, alla madre la ruffiana, alla sposa la cocotte, alla vergine «la signorina», all'artigiano il proletario, al palazzo «il villino», al convento la caserma, all'Ostia Consacrata lo chèque, al Vangelo l'Artusi.
Egli è il Dio dal cappello a cencio, il Pontefice della menzogna, il Monarca dei salami, il Dittatore della benzina, il Professore dell'ignominia, il Dottore della bestemmia, l'Astronomo del bacillo, il Persecutore del Povero, il Profanatore dell'infanzia, il Poeta dell'indigestione, l'Avvocato del Diavolo, l'Angelo dell'aeroplano, il Filosofo dell’intestino, l'Ingegnere dell'inferno.
Scaltro e imbecille, audace e vigliacco, profumato e puzzolente, ipocrita e cinico, padrone e servo, miscredente e superstizioso, sanguinario e sentimentale, volatile e quadrupede, ha invaso, infettato, imbruttito e deformato tutta la terra.
La Rivoluzione Francese è una sua evacuazione emorroidale; la Guerra Europea è un sacrificio sanguinoso che ha voluto offrire a sé stesso; la Rivoluzione Russa, sebbene la rifiuti, è una dell'ultime macellerie che ha aperto.
Il liberalismo, l'anticlericalismo, il bolscevismo, sono altrettante sue feci, dal colore diverso, ma dall'identico fetore.
L'aristocrazia e la plebe sono state inghiottite da Lui.
Tutto, inabissandosi nel suo incommensurabile ventre, vi si disfà e putrefa.
Egli, avendo oramai conquistato tutta la terra, non è più estirpabile con mezzi umani.
Ma quando l'infetto fumo della sua abbominazione incomincerà ad asfissiare le Gerarchie Angeliche, allora Cristo ridiscenderà; e allora soltanto l'innominabile mostro in amore, avviticchiato libidinosamente sui due emisferi, verrà scagliato nell'Abisso che, sebbene l'aspetti da venti secoli, arretrerà inorridendo!
L'impareggiabile Domenico Giuliotti sulla modernità.
Io sono un dichiarato, un aperto, un irriducibile nemico della civiltà moderna. Questa sozza baldracca turpiloquente, vestita d’oro e ripiena di vermi, dov’ha toccato ha appestato. Essa ha innalzato i meccanici al di sopra dei poeti, i banchieri al di sopra de’ santi, il Diavolo al di sopra di Dio. Perciò l’odio. Essa, la stolta, avrebbe dovuto, quand’era tempo, buttarsi in ginocchio, per salvarsi, ai piedi di Cristo; avrebbe dovuto lavarli con le sue lacrime, asciugarli con i suoi capelli, ungerli col più prezioso dei suoi unguenti. Invece, inorgoglita dalla propria grassezza bolsa, ha levato, tra i battimani degli innumerevoli suoi drudi, la fronte impudica, e alla Luce del Mondo, bestemmiando, ha sputato in faccia.
Domenico Giuliotti, Dai preti a Dio, in Tizzi e fiamme.