Ci sono delle novità interessanti a proposito di questo post [Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 5 | Rëbbëvéssë (e mo vi ci voglio)] in cui amabilmente sfidavo chiunque l'avesse letto a dare un'ipotesi di etomologia su questo mugghiante verbo sambenedettese. Il precedente li leggete nel collegamento qui sopra, qui di seguito ho reso pubblico il commento (altrimenti chissà chi l'avrebbe letto?) del mio caro amico Antonio Angellotti, studioso e docente in terra d'Austria ma nato e cresciuto nella Riviera delle Palme. Sono aperti i commenti, le discussioni e altro ancora. Ringrazio Antonio per averci perso tempo.
_______
Caro Marco,
ho ricevuto il link da Peppe, un post del dicembre 2022, che ha per oggetto la parola "rebbevesse".
Ho letto anche il commento del tuo collega di Ascoli, che ha portato l'esempio delle piante di basilico, che erano rinsecchite e, dopo essere state annaffiate, hanno ripreso vita.
Io ti faccio notare che il vocabolo "rebbevesse" non viene dal verbo "bere", ma deriva dal verbo "vivere", per questo uso come risposta il tuo post del luglio 2025: omnis, qui mortuus fuerit, vivet! = ognuno, che non fosse più in vita, vivrà!
Funziona così: il verbo latino " vivere", come tu saprai, non ha il cosiddetto participio passato passivo; la forma "vivitum" nel latino classico non è mai esistita; però nel tardo latino, o forse nel latino medievale, questo vocabolo è stato forzatamente coniato ed usato, specialmente la forma rafforzata "re-vivitum" (che significherebbe "rivissuto").
Ora a causa della non conoscenza dell'accentazione latina, legge della penultima sillaba, gli uomini di chiesa del medioevo hanno sicuramente pronunciato la parola sulla terz'ultima sillaba, che suona: re- vivi' to!
Ecco, da "re- vivi' to" il passaggio a "ri- bbevito" è breve: dissimilazione della "v", cioè la prima v diventa "b" e viene marcatamente rafforzata!
Hai capito? Così è nata l'espressione "a 'ssa re- bbevi' to" , cioè è risuscitato, è tornato in vita.
Se il vocabolo venisse dal verbo bere, dovremmo avere "ri-bbevuto" e non "re-bbevito", non ti pare?
Grazie per la tua attenzione. la prossima Volta, se vuoi, ti spiego l'etimologia della desinenza "-esse" in " rebbevèsse".
Arrivederci.
Antonio

Nessun commento:
Posta un commento