Questo aforisma di Chesterton rispecchia esattamente una delle parti più devastate della mia psiche. Il guaio è che, pur sapendo che chi deve subire quest'attitudine soffre, non riesco ad emendarla, sia nel senso che non gliela faccio, sia nel senso che proprio non intendo emendarla. Uomo avvisato...
Marco Sermarini
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Quando mi fu suggerito per la prima volta di andare a Roma e in qualche modo fare una cronaca delle nuove trasformazioni in atto su quell’antico palcoscenico, spiegai con franchezza che sono un pessimo cronista, proprio come sono un pessimo recensore. E questo non succede minimamente perché io ritenga noioso fare cronache e recensioni, ma perché ci trovo troppa roba interessante e possiedo troppo poco delle interessantissime qualità che richiedono: le qualità della selezione e della concentrazione. Sono un cattivo cronista perché qualunque cosa mi pare degna di essere riferita; e un cattivo recensore perché ogni frase in ogni libro mi suggerisce un articolo dedicato. Posso dire onestamente, come impressione generale delle cose, che non trovo noioso mai niente; ma un libro che descrivesse la scoperta che niente è noioso potrebbe risultare davvero noiosissimo.
Gilbert Keith Chesterton, La resurrezione di Roma.
Poscritto del 23 novembre 2024 (faccio come i cornuti e ci ripenso): io sono messo peggio! Non troverei noioso nemmeno il libro che descrivesse la scoperta che niente è noioso...
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