giovedì 2 gennaio 2025

Frammenti della mia filosofia - 72 - Chesterton, la famiglia è un piccolo regno che ricorda l'anarchia.

Naturalmente, la famiglia è una buona istituzione perché non è affatto congeniale ai suoi membri. È sana precisamente perché contiene così tante divergenze e diversità. Come dicono i sentimentali, è un piccolo regno e, come quasi tutti gli altri piccoli regni, in generale è in una condizione che ricorda l’anarchia. È proprio perché nostro fratello George non è interessato a i nostri problemi religiosi, ma al Trocadero Restaurant, che la famiglia ha alcune delle caratteristiche tonificanti della comunità. E proprio perché nostro zio Henry non approva le ambizioni teatrali di nostra sorella Sarah che la famiglia è come l’umanità; gli uomini e le donne che, per buone e cattive ragioni, si ribellano contro la famiglia, si stanno semplicemente ribellando, per buone e cattive ragioni, contro il genere umano. La zia Elizabeth è irragionevole, come il genere umano. Papà è eccitabile, come il genere umano. Il nostro fratello minore è maligno, come il genere umano. Il nonno è stupido, come il mondo; è vecchio, come il mondo.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici.



martedì 31 dicembre 2024

Frammenti della mia filosofia - 71 - Joseph Ratzinger: minoranze creative hanno trovato la perla preziosa.

Minoranze creative, cioè uomini che nell’incontro con Cristo hanno trovato la perla preziosa, quella che dà valore a tutta la vita (cfr Mt 13,45-46), e, proprio per questo, riescono a dare contributi decisivi ad una elaborazione culturale capace di delineare nuovi modelli di sviluppo. Perché senza tali forze umane, che vivono la ricchezza trovata in modo convincente anche per gli altri, non si costruisce niente.

J. Ratzinger, Lettera a Marcello Pera, in J. Ratzinger – M. Pera, Senza radici. Europa, relativismo, cristianesimo, islam, Milano 2004, pp. 109-111.

Joseph Ratzinger e Marcello Pera


lunedì 30 dicembre 2024

Frammenti della mia filosofia - 70 - Benedetto XVI: sono le minoranze creative che determinano il futuro.

Direi che normalmente sono le minoranze creative che determinano il futuro, e in questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva ed attuale. La Chiesa deve attualizzare, essere presente nel dibattito pubblico, nella nostra lotta per un concetto vero di libertà e di pace.

Benedetto XVI, Intervista concessa ai giornalisti durante il volo verso la Repubblica Ceca.



Frammenti della mia filosofia - 69 - Il diritto come ordinamento di ogni agglomerato sociale.



  Recuperare una visione del diritto come ordinamento di ogni agglomerato sociale, affermare che ognuno di questi può essere - spesso nella realtà è - un ordinamento giuridico primario, ha quindi un duplice significato: di recuperare il diritto alla natura stessa del corpo sociale e di identificare il diritto come forma vitale di quel corpo nella storia.

La visione del fenomeno giuridico così come appare a noi oggi nell'àmbito del cosiddetto Stato moderno di diritto è unilaterale e riduttiva, ispirata, malgrado le premesse economiche e politiche di marca liberale, al più rigoroso assolutismo giuridico'. Rigido monismo sul piano delle fonti, gerarchia delle fonti come conseguente e coerente filiazione di quello, principio di stretta legalità, certezza del diritto, sono concezioni e istituti che possono anche rappresentare il merito storico dello Stato di diritto come sistema di garanzie per il cittadino.


La visione del fenomeno giuridico così come appare a noi oggi nell'àmbito del cosiddetto Stato moderno di diritto è unilaterale e riduttiva, ispirata, malgrado le premesse economiche e politiche di marca liberale, al più rigoroso assolutismo giuridico. Rigido monismo sul piano delle fonti, gerarchia delle fonti come conseguente e coerente filiazione di quello, principio di stretta legalità, certezza del diritto, sono concezioni e istituti che possono anche rappresentare il merito storico dello Stato di diritto come sistema di garanzie per il cittadino astratto, ma denunciano una costruzione dell'ordinamento che piove dall'alto sul tessuto dell'esperienza, che tende a formalizzarsi e a cristallizzarsi, nonché - inevitabilmente - a separarsi dal divenire senza soste della società, rischiando di identificarsi col messaggio dei detentori del potere.


Lo storico, memore e consapevole della varietà delle esperienze trascorse, ha il diritto e il dovere sacrosanti di ricordare a ogni giurista che un simile assetto, anche se è quello che ci circonda e che pertanto può apparire naturale e immutabile, costituisce soltánto il frutto d'un modo recentissimo e peculiarissimo d’intendere il diritto, e che non è lecito immobilizzarlo in una sorta di mo-dello. La storia, al contrario, soprattutto quella meno recente, ci propone esempi di organizzazione giuridica risolta all'insegna della più ampia e rigorosa pluralità di ordinamenti, con un recupero della produzione giuridica alla pluralità delle forze dell'esperienza è con il risultato d'una costruzione del diritto forse incerta, forse alluvionale, forse informe, ma straordinariamente congeniale alle istanze reali di quelle forze, con un meccanismo di fonti non soffocato nella sola forma legislativa ma aperto in una articolazione giurisprudenziale, dottrinale e soprattutto consuetudinaria.


Paolo Grossi, L'ordine giuridico medievale.