sabato 25 ottobre 2025

Una canzone che mi piace molto, Il violinista di Dooney, di Angelo Branduardi.

Non so se conoscete questa canzone.

È Il violinista di Dooney, di Angelo Branduardi; il testo è tratto da una poesia del poeta irlandese William Butler Yeats, la traduzione in lingua italiana è opera della moglie di Branduardi, Luisa Zappa.

Il testo italiano è questo che segue:

Come le onde del mare, 
come le onde del mare
balla la gente quando suono il mio violino.

Mio cugino è prete a Kilvarnet,
mio fratello è prete a Mocharbuiee.
Ma io ho fatto più di mio fratello e mio cugino.

Leggono nei libri di preghiere,
io leggo nel mio libro di canzoni
che ho comperato alla fiera di Sligo.

Quando alla fine dei tempi
noi ci presenteremo a Pietro,
andremo a lui seduto in Maestà.

Allora lui sorriderà 
ai nostri tre vecchi spiriti,
ma chiamerà me per primo oltre il cancello.

Perché sempre allegri sono i buoni,
salvo che per cattiva sorte,
e la gente allegra ama il violino,
e la gente allegra ama ballare.

Quando mi vedono arrivare,
corrono da me tutti gridando.

“Ecco il violinista di Dooney!”
Vengono a ballare come le onde del mare!


Questo è invece il testo in lingua originale, il cui titolo è Fiddler of Dooney:

When I play on my fiddle in Dooney, 
Folk dance like a wave of the sea; 
My cousin is priest in Kilvarnet, 
My brother in Mocharabuiee. 

I passed my brother and cousin: 
They read in their books of prayer; 
I read in my book of songs 
I bought at the Sligo fair. 

When we come at the end of time, 
To Peter sitting in state, 
He will smile on the three old spirits, 
But call me first through the gate; 

For the good are always the merry, 
Save by an evil chance, 
And the merry love the fiddle 
And the merry love to dance. 

And when the folk there spy me, 
They will all come up to me, 
With ‘Here is the fiddler of Dooney!’ 
And dance like a wave of the sea.

Di questa poesia Yeats dirà:


“A un paio di miglia da Innisfree c’è una grande rocca chiamata Dooney Rock dove spesso andavo a fare un picnic da bambino. Così quando a 24 anni scrissi una poesia su un allegro suonatore di fiddle l’intitolai The fiddler of Dooney, per ricordare quella rocca e anche tutti quei picnic. Tutte le località menzionate nella poesia sono vicine a Sligo".

W. B. Yeats

Dooney è dalle parti di Sligo, vicino alla costa occidentale dell'Irlanda. A Sligo sono stato diverse volte. Molti miei amici sanno che amo molto l'Irlanda, e questa canzone richiama anche nel ritmo e nelle sonorità la musica tradizionale dell'Isola di Smeraldo, e questo ritmo che invita alla danza è molto bello.

Yeats vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1923, fu ardente nazionalista irlandese seppur di tradizione protestante, divenne senatore del neonato Stato Libero d'Irlanda e fu uno dei fautori del cosiddetto Celtic Revival in Irlanda. Suo padre John fu invitato al matrimonio di Gilbert Keith Chesterton e Frances Alice Blogg; della famiglia di quest'ultima era molto amico, abitava vicino a loro in Bedford Park a Londra. 

Il mio amico Chesterton tirò fuori questo giudizio su Yeats e sulla sua frequentazione di folletti e fate (come facevo a saltarlo? sembra una nemesi per Yeats, a leggere bene...):

Yeats (W. B. Yeats, n.d.r.) è un irlandese ironico, pieno di reazioni intellettuali. Non è abbastanza stupido per comprendere il paese delle fate. Le fate preferiscono i tipi gioviali come me, le persone che restano a bocca aperta, sorridono e fanno ciò che viene detto loro.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.


Personaggio sui generis, William Butler Yeats; questa sua poesia esprime comunque una cosa molto bella: le persone buone sono allegre e felici e hanno facile accesso al paradiso, almeno quanto le persone devote. In fondo il violinista cos'ha? Il suo "libro di canzoni" che ha comprato "alla fiera di Sligo", ma la gente ama ballare, ama sentirlo suonare e quando arriva nel paese si fionda in piazza per fare festa e danzare "come le onde del mare", e lui la fa felice. E poi queste immagini dei "tre vecchi spiriti" e della gente che balla come le onde del mare mi piacciono tantissimo, come pure il finale un po' alla Chesterton di San Pietro che tira dentro il cancello prima il violinista e poi gli altri...

È probabile che dal punto di vista teologico la faccenda faccia acqua da qualche parte, ma l'idea di San Pietro che farà entrare prima il violinista e poi i due bravi preti mi fa un po' sorridere e mi dà un po' di speranza (la speranza è solo che se riesco a fare il buono e a rimanere allegro mi salverò -- a proposito di questo mi sembra appropriato dire quello che sentenziò qualche anno fa un mio caro amico americano, uno a cui piace molto ridere e raccontare fesserie almeno quanto me:


If we have the chance to go to heaven, Marco, it's only because Saint Peter is laughing as off...).