lunedì 8 marzo 2010

Viaggio in Irlanda

Sono in viaggio in Irlanda da qualche giorno.
Scendo dall'aereo e trovo un bel sole ad accoglierci.
L'autista del pullman mi dice che se continuiamo a portare il sole, ci
pagherà i prossimi soggiorni.
Mentre andiamo a Stillorgan, il village aibordi di Dublino dove
soggiorneremo qualche giorno, vedo strade nuove, fabbriche, business
parks dovunque.
Mi torna in mente l'Irlanda del nostro viaggio di nozze, sedici anni
fa, un altro mondo: i cartelli in miglia e in chilometri (ora solo in
chilometri), un cartello ogni dieci incroci, il resto a piacere...
Un altro mondo.
Quando arrivammo qui nell'altro secolo, c'era lo scandalo del Vescovo
di Galway dell'epoca che aveva un figlio segreto. Giorni e giorni sui
quotidiani laicisti mestarono questo torrone.
Torno, e impazza la storia triste della pedofilia. La Chiesa sta
subendo un processo mediatico e sociale senza precedenti. Dico pure
che gli uomini di chiesa sono in stato di choc e ancora non trovano
una strada per uscire da questo incubo.
Il settimanale dell'arcidiocesi di Dublino imbastisce una sorta di
processo maieutico per fare uscire tutto questo marciume: chi critica
apertamente il Papa (?), chi sente di dover dire che il presenzialismo
di alcune delle vittime degli abusi in tv non ha senso, chi approfitta
e rimette in ballo la storia del sacerdozio alle donne e quindi
critica ancora una volta il Papa, chi dice che la Chiesa cattolica
irlandese è su una brutta strada.
L'Irish Times di oggi tiene a ricordare a tutti il Kerry baby affaire
(una storia di molto tempo fa, triste) per dire quanto la Chiesa abbia
bloccato il processo di emacipazione delle donne, poi aggiorna sui
child abuses dicendo quant'è bravo il vescovo Walsh che non voleva
baciare l'anello piscatorio al Papa e che facendolo era molto
imbarazzato, critica il vescovo di Ferns che ha chiesto ai fedeli di
contribuire a pagare i danni delle vittime degli abusi.
Intanto si parla di pastorale degli adulti con toni lunari e cu si
stupisce che qualcuno apprezzi il rito tridentino.
Fuori, Dublino è una città cosmopolita (leggi: un posto dove tutti
fanno tutto), le ragazze si vestono in maniera decisamente...
succinta, i preservativi si trovano ovunque, si piange per la
recessione che ha tolto i soldi a tutti.
Però c'è sempre Clonmacnois.


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