Proviamo a osservare, pensare e giudicare quello che sta accadendo.
La crisi è frutto del capitalismo. Non di un capitalismo "malato". Il capitalismo è già di per sé malato. La malattia sta nel fatto che, nel migliore dei casi, esso trascura l'uomo nella sua dimensione complessiva, fatta di coraggio, umanità e gratuità (non parliamo poi del capitalismo delle banche! Quelle che ti chiedono garanzie dieci volte più alte del liquido che ti concedono! Dieci? Spesso anche di più, ma silenziosamente, cripticamente, nell'accettazione di chi dice: se li vuoi, queste sono le condizioni, e poi garantire non significa che le garanzie verranno necessariamente usate... Tutto si consuma spesso in questo ragionamento circolare che ha poco o nulla di ragionevole).
Il guaio non sta nel profitto, ma nel profitto fine a se stesso e nella remunerazione smisurata dell'uso della moneta (oltre che nel fatto che si crede che l'economia sia la moneta, mentre l'economia è fare, e il mercato è solo un parte del processo e non il tribunale senz'appello di tutto e tutti).
Se non viene adoperato per il bene comune (nelle forme più diverse ed originali), il denaro ha come una vita propria che in sé non avrebbe, e fatalmente ammalora a fa marcire tutto ciò che tocca e che lo trattiene.
Il secolare anatema della Chiesa contro l'usura trova la sua ragione in questo.
Usura, cioè consumare come l'acqua ferma qualsiasi cosa, anche la vita umana.
Perché non riprendiamo a pensare a questo in termini concreti? Guardate, anche il calcio è un esempio di quest'usura, se volete. Pensate alla sproporzione tra ciò che i campioni internazionali ricevono per alcune sgambate in campo e le sgambate stesse.
Non è solo quantità, è anche il fine che non è giusto.
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venerdì 26 dicembre 2008
mercoledì 24 dicembre 2008
domenica 21 dicembre 2008
Un programma di vita. Il mio.
«La misura di ogni felicità è la riconoscenza. Tutte le mie convinzioni sono rappresentate da un indovinello che mi colpì fin da bambino. L'indovinello dice: "Che disse il primo ranocchio?" La risposta è questa: "Signore come mi fai saltare bene". In succinto c'è tutto quello che sto dicendo io. Dio fa saltare il ranocchio e il ranocchio è contento di saltellare».
G. K. Chesterton, Ortodossia
martedì 9 dicembre 2008
mercoledì 3 dicembre 2008
Colletta Alimentare - Ancora una volta evviva la Formichina!
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troverete nuove foto sulla Colletta e tanto altro!
Sempre evviva la Formichina!
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lunedì 1 dicembre 2008
Colletta Alimentare - I risultati non si piegano a crisi e maltempo! Evviva la Formichina!
01/12/2008 - 6.04 I risultati della XII giornata nazionale della Colletta alimentare non si piegano a crisi e maltempo: quasi 9 mila tonnellate di cibo raccolto, addirittura più dell'anno scorso. Ma tanto quanto i risultati stupiscono le storie, i volti e le persone che li rendono possibili.
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