Le lettere dell’iscrizione sono quelle banali che formano le parole COFFEE ROOM; attraverso la mente dell’artista esse, pur restando identiche, compongono le parole MOOR EEFFOC, parole misteriose e temibili, simili a quelle che una mano soprannaturale scrisse sulle mura del Re. Sostituite ambienti, persone, fatti comuni a tutti noi; guardateli attraverso il vetro della fantasia di Dickens e otterrete delle creature, dei luoghi in tutto simili, se presi uno per uno, a quelli che conosciamo… ma che avranno acquistato un senso o di sovrumano buonumore o di tremenda inquietudine.
G.K. Chesterton, Charles Dickens.
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