sabato 11 maggio 2024

Il mio caro amico Aidan Mackey (1 ottobre 1922 - 4 Maggio 1924).

 All'alba del 4 Maggio 2024 è morto ad Oxford, Inghilterra, a centoun'anni e più, il mio amatissimo amico Aidan Mackey.

Aidan è nato il 1 Ottobre 1922 ed ha dedicato quasi tutta la sua vita a far conoscere il lavoro ed il pensiero di Gilbert Keith Chesterton, per cui è non solo giusto ma doveroso definirlo il vero capo di tutti i chestertoniani del mondo.

Ha tenuto accesa la fiamma del pensiero e dell'opera del Nostro Eroe quando tutti o quasi tutti l'avevano dimenticato, e per tener desta la Rivoluzione Eterna ha speso tempo, denaro, energie senza risparmio (editava e stampava un giornalino che parlava di Chesterton, di distributismo, di cattolicesimo... faceva tutto lui... tutto a sue spese). Lo ha fatto sapendo di lottare per la Causa di Nostro Signore Gesù Cristo, e lo ha fatto proprio per questo.

Ha avuto la ventura di conoscere e frequentare Dorothy Collins, la segretaria praticamente adottata dai coniugi Chesterton, e Ada Jones, la moglie di Cecil Chesterton, fratello di Gilbert.

Marito (rimase vedovo nel 2014 della sua amata moglie Dorene), padre di sette figlie, sergente della Royal Air Force durante la II Guerra Mondiale (trascorse quei cinque anni in Sierra Leone), maestro e direttore di scuole, sostenitore della nostra opera come di quella di tutti i chestertoniani a lui noti nel mondo (mi diceva sempre che era felicissimo di sapere che tutto quello che aveva fatto non era stato vano, visto che c'erano tanti bravi ragazzi in giro che seguivano Chesterton...), sovventore generoso ed entusiasta della Scuola Libera G. K. Chesterton di San Benedetto del Tronto, amante della liturgia cattolica latina tradizionale, frequentatore assiduo e devoto dell'Oratorio di Oxford, creatore e mentore della Chesterton Library (oggi Chesterton Collection, a Londra, sotto l'egida della sezione inglese della Notre Dame University), sostenitore del Sierra Leone Chesterton Center di Freetown (Sierra Leone), ho avuto la gioia di averlo come mio amico affettuoso, simpatico, arguto, infaticabile, inossidabile. Confesso che mi era venuto il sospetto che fosse immortale...

Lo invitammo grazie a padre Spencer Howe nel giugno 2013 a stare con noi a San Benedetto del Tronto per alcuni giorni e raccontarci la sua vita di "merciless propagandist" chestertoniano per il Chesterton Day di quell'anno. Fu un'edizione memorabile perché Aidan ebbe l'occasione di rivedere un altro dei nostri eroi, John Kanu, il Leone della Sierra Leone, di cui divenne amico durante i tre anni di dottorato di quest'ultimo ad Oxford, e che continuò a sostenere a distanza (tanto che John e i suoi amici gli hanno dedicato un'aula della loro scuola a Freetown). John ha fatto tutto ciò che viene descritto da oltre dieci anni in questo blog anche grazie all'esempio e al sostegno di Aidan. Siamo contenti di aver assistito a questo incontro e di esserci inseriti in questa storia bellissima di amicizia cristiana.

Gli portammo nel 2018 una rappresentativa della Scuola Libera G. K. Chesterton di San Benedetto del Tronto e Aidan la introdusse nell'allora sede oxoniana della Chesterton Library, facendo vivere a tutti noi momenti indimenticabili. Quante belle parole mi disse quel giorno! 

Fu entusiasta di vedere dei ragazzi italiani così giovani approdare alla corte di Chesterton. Lo riaccompagnai a casa in macchina e parlammo tanto.

Era anche un cultore di C. S. Lewis in quanto amico di Walter Hooper, esecutore testamentario del creatore di Narnia (che pur essendo più giovane di nove anni lo ha preceduto nel 2020...). Una sera l'estate scorsa chiamai Aidan e non mi rispose al telefono. Scrissi un po' preoccupato ad una delle figlie che mi rispose di non temere perché Aidan era andato a fare una presentazione a casa Lewis...

Aveva la fede e la freschezza di un giovane di venti anni.

Ci sentivamo sempre spesso per posta elettronica (che belle cose piene di fede, di arguzia e di simpatia che scriveva in un bellissimo inglese. Si firmava "Ancient Aidan"); negli ultimi mesi, per lui di maggiore sofferenza, ci siamo sentiti diverse volte anche per telefono. Aveva sempre parole di affetto, di stima, di conforto e di incitamento per noi e per le nostre piccole avventurose intraprese. Ormai era uno di famiglia, lo zio d'Inghilterra. Noi Sermarini è come se avessimo perso uno di noi. Ci siamo tanto affezionati a questo uomo splendido e ci mancherà molto.

Sono certo che continuerà a fare la sua argutissima parte anche da dove è ora, nella gloria di Nostro Signore.

Marco Sermarini

Il giovane Aidan nel 1942.

Il giovane Aidan nel 2022

Il giovane Aidan con i ragazzi della
Scuola Libera G. K. Chesterton
di San Benedetto del Tronto
nell'Aprile 2018 a Oxford
di fronte all'Oratorio

Aidan e io, 1 Ottobre 2022,
Oratorio di Oxford.


Frammenti della mia filosofia - 56 - Chesterton e l'esuberante imperio...

La felicità è uno stato dell'anima; uno stato nel quale le nostre nature sono piene del vino di un'antica giovinezza, in cui i banchetti durano per sempre, e le strade portano dovunque, dove le cose sono sotto l'esuberante imperio della fede, della speranza e della carità, le tre virtù più allegre.


Gilbert Keith Chesterton, Dickens, 1903




venerdì 10 maggio 2024

Frammenti della mia filosofia - 55 - Un mai abolito ed immodificabile San Paolo Apostolo.

Sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro,  - cioè nessun idolatra - ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.

San Paolo, Lettera agli Efesini, 5.

Hoc enim scitote intelligentes: quod omnis fornicator, aut immundus, aut avarus, quod est idolorum servitus, non habet haereditatem in regno Christi et Dei.

s. Paulus ad Ephesios, 5





lunedì 29 aprile 2024

Mooreeffoc

Mooreeffoc.

E adesso vediamo che mi dite in proposito...





sabato 13 aprile 2024

Frammenti della mia filosofia - 54 - L’Uomo, la più terribile delle bestie - G. K. Chesterton.




Noi ci facciamo i nostri amici; ci facciamo i nostri nemici; ma Dio fa il nostro vicino della porta accanto. Per questo egli ci appare rivestito di tutti gli incuranti terrori della natura; è strano come le stelle, sconsiderato e indifferente come la pioggia. Egli è l'Uomo, la più terribile delle bestie. Per questo le antiche religioni e l'antico linguaggio delle Sacre Scritture mostrarono una così acuta saggezza quando parlarono, non del dovere di ciascuno verso l'umanità, ma del dovere di ciascuno verso il suo vicino. Il dovere verso l'umanità può spesso prendere la forma di una qualche scelta personale o perfino piacevole. (…) Ma noi dobbiamo amare il nostro vicino perché è lì, un motivo molto più allarmante per un'operazione molto più seria. Egli è il campione dell'umanità che ci viene concretamente assegnato. Proprio perché può essere chiunque egli è tutti. È un simbolo perché è un incidente.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici.

giovedì 21 marzo 2024

Frammenti della mia filosofia - 52 - Attenti alla parla “Stato”… - J. R. R. Tolkien.


Arresterei chiunque usi la parola Stato (intendendo qualsiasi cosa che non sia la terra inglese e i suoi abitanti, cioè qualcosa che non ha poteri né diritti né intelligenza); e dopo avergli dato la possibilità di ritrattare, se rimanesse della stessa idea lo giustizierei!.


John Ronald Reuel Tolkien, da una lettera citata in Stratford Caldecott, Il fuoco segreto.


Frammenti della mia filosofia - 51 - Vivere senza fare riferimento alla ragione è fallire - Chesterton.




mercoledì 6 marzo 2024

Frammenti della mia filosofia - 50 - Noiosi, evviva!

Non esiste, sulla terra, qualcosa che costituisca un argomento poco interessante; l’unica cosa che può esistere è una persona poco interessata. Nulla è più accanitamente richiesto di una difesa dei noiosi. Quando Byron divise l’umanità fra i noiosi e gli annoiati, tralasciò di osservare che i tratti più nobili sono propri esclusivamente dei noiosi, i meno nobili degli annoiati, tra cui metteva anche se stesso. Il noioso, con il suo entusiasmo siderale, la sua solenne felicità, può, in un certo senso, essersi dimostrato poetico. L’annoiato di sicuro si è mostrato prosaico. Senza dubbio, noi potremmo trovare una seccatura contare tutti i fili d'erba o tutte le foglie degli alberi; ma la circostanza dipenderebbe, non dalla nostra baldanza o gaiezza, ma dalla nostra scarsa baldanza e gaiezza. Il noioso procederebbe, baldanzoso e gaio, e troverebbe i fili d'erba splendidi come le spade di un esercito. Il noioso è più forte, è più gioioso di noi; egli è un semidio, anzi, è un dio. Perché sono gli dei che non si stancano dell'iterazione delle cose; per loro, il calar della sera è sempre nuovo, e l'ultima rosa è rossa come la prima.


Gilbert Keith Chesterton, Eretici.

sabato 2 marzo 2024

Creature sorprendenti.


'My dear Frodo!' exclaimed Gandalf. 'Hobbits really are amazing creatures, as I have said before. You can learn all that there is to know about their ways in a month, and yet after a hundred years they can still surprise you at a pinch.

John Ronald Reuel Tolkien, The Lord of the Rings.



sabato 17 febbraio 2024

Frammenti della mia filosofia - 49 - Mai abbastanza Niente-da-fare…

Alcuni si lamentano di coloro che non fanno nulla: alcuni, (e questi, gente più misteriosa, incutono maggior spavento), si lamentano perché non hanno nulla da fare. Quando vengon loro regalate belle ore o bei giorni vuoti, borbottano perché sono vuoti. Se si fa loro il dono della solitudine, che è dono di libertà, lo buttano via, lo vogliono distruggere deliberatamente con qualche orribile gioco di carte o con una piccola palla. Esprimo soltanto le mie opinioni personali. So che il mondo è bello perché è vario, ma non posso reprimere un brivido quando vedo buttar via, col fare qualcosa, le vacanze guadagnate con fatica. Da parte mia non posso procurarmi mai abbastanza Niente-da-fare. Mi sembra di non avere avuto mai il tempo libero per disfare neppure la decima parte dei pacchi della mia vita e dei miei pensieri. Non v'è bisogno di dire che non v'è nulla di misantropico nel mio desiderio di isolamento, tutt'altro. Talvolta nella mia morbosa adolescenza, fui, nel senso peggiore, solitario in piena società. Nella mia virilità non mi son mai sentito più socievole che nella solitudine.

G. K. Chesterton, Autobiografia.



sabato 10 febbraio 2024

Giornata del Ricordo 2024. Qualche pensiero.

Oggi, Giornata del Ricordo, il mio pensiero va a mio suocero Arcangelo e alla sua famiglia che fuggirono dall'Istria, e a tutti quelli che sono costretti dalle ideologie mortifere a fuggire dalla loro patria. Ne sono talmente tanti che se facessi un elenco farei di sicuro torto a qualcuno.

Per quanto mi riguarda, penso che se i cosiddetti partigiani comunisti jugoslavi e i loro compari italiani avessero fatto "meglio" il loro lavoro, la mia vita sarebbe stata molto molto diversa, ovviamente in peggio. Qualcuno dirà: ma che ne sai? Io rispondo: invece lo so. Nostro Signore mi ha fatto molti grandi doni, tra cui la mia cara moglie ed i miei cari figli.

Per cui oggi ringrazio Iddio, prego per le vittime e prego anche per i loro carnefici, prego e lavoro perché ovunque si possa instaurare il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo, la qual cosa risolverebbe tutti i conflitti.

Una volta lo dissi ai miei amici in Terrasanta, basterebbe svegliarci cinque minuti prima degli altri... ma questa è un'altra storia, molto lunga da raccontare.

venerdì 2 febbraio 2024

Frammenti della mia filosofia - 48 - Se la fede è viva, la cultura cristiana non diventa passato.


 

Le cattedrali non sono monumenti medievali, ma case di vita, dove ci sentiamo "a casa": incontriamo Dio e ci incontriamo gli uni con gli altri. Neanche la grande musica – il gregoriano o Bach o Mozart – è cosa del passato, ma vive della vitalità della liturgia e della nostra fede. Se la fede è viva, la cultura cristiana non diventa "passato", ma rimane viva e presente. E se la fede è viva, anche oggi possiamo rispondere all’imperativo che si ripete sempre di nuovo nei Salmi: "Cantate al Signore un canto nuovo". Creatività, innovazione, canto nuovo, cultura nuova e presenza di tutta l’eredità culturale nella vitalità della fede non si escludono, ma sono un’unica realtà; sono presenza della bellezza di Dio e della gioia di essere figli suoi.

(Benedetto XVI, Udienza generale del 21 Maggio 2008) 

martedì 30 gennaio 2024

Li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che l'avevano visto risorto.

Gesù, dopo che fu risorto nel primo giorno della settimana, apparve a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Ella andò ad annunziarlo a coloro che erano stati con lui e che eran afflitti e piangenti. Ed essi, udito che egli viveva ed era stato veduto da lei, non le credettero. In seguito apparve a due di loro che erano in cammino per andare nei campi; e questi andarono ad annunziarlo agli altri, i quali non credettero neppure a loro. Più tardi apparve agli Undici, mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perchè non avevano creduto a quelli che l'avevano visto risorto.

Marco 16, 9 - 14.

Surgens autem mane prima sabbati, apparuit primo Mariæ Magdalene, de qua ejecerat septem dæmonia. Illa vadens nuntiavit his, qui cum eo fuerant, lugentibus et flentibus. Et illi audientes quia viveret, et visus esset ab ea, non crediderunt. Post hæc autem duobus ex his ambulantibus ostensus est in alia effigie, euntibus in villam: et illi euntes nuntiaverunt ceteris: nec illis crediderunt. Novissime recumbentibus illis undecim apparuit: et exprobravit incredulitatem eorum et duritiam cordis: quia iis, qui viderant eum resurrexisse, non crediderunt.

Secundum Marcum, 16, 9 - 14.

sabato 13 gennaio 2024

La Tradizione.


Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo racconterà,
i tuoi vecchi e te lo diranno.

Deuteronomio 32, 7.