A Loreto c'è un monumento dedicato a Papa Sisto V (nato a Grottammare e cresciuto a Montalto nelle Marche). Sta sulla scalinata che conduce al sagrato della Basilica della Santa Casa.
Fu progettato da Antonio Calcagni e realizzato dallo stesso assieme a Tiburzio Vergelli nel 1587. È di bronzo. Fu pagato dagli otto cardinali marchigiani nominati da Sisto V. Gente di buon cuore.
È posto su un basamento marmoreo ottagonale, e su ogni lato c'è un fregio, una formella o una statua.
Sul lato sinistro del basamento guardando la chiesa c'è questa formella alla cui base c'è una scritta in lingua latina:
S U S C I T A R E N U L L U S A U D E B I T
È parte di un versetto della Bibbia, precisamente dell'Antico Testamento. Nel libro dei Numeri si legge della profezia di Balaam, l'indovino non ebreo anzi moabita che benedice il popolo d'Israele, la stirpe di Giacobbe, anziché maledirla, come richiesto dal re Balak.
Il versetto è parte di un capitolo, il ventiquattresimo, in cui appunto Balaam benedice, cioè dice bene degli israeliti, ispirato da Dio pur non essendo un israelita:
Accubans dormivit ut leo, et quasi leaena, quam suscitare nullus audebit. Qui benedixerit tibi, erit et ipse benedictus: qui maledixerit, in maledictione reputabitur.
Numeri 24, 9.
Qui sotto una mia traduzione.
Si è accovacciato come un leone e come una leonessa, che nessuno oserà svegliare. Chi ti benedice sarà benedetto: chi ti maledice sarà considerato maledetto.
Numeri 24, 9.
Papa Sisto, il papa tosto, che nessuno osava svegliare, come il leone evocato da Balaam. Si vede era proprio così. Mi piace molto quest'idea di forza e di giustizia rappresentata nella Bibbia e ripresa dall'arte per lodare un uomo giusto. Lo stemma papale di Sisto V era infatti un leone rampante, che invece in quest'immagine abbraccia un monte a tre cime (del tipo effigiato negli stemmi dei Monti di Pietà).
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