giovedì 15 dicembre 2022

Dizionario della mia lingua, il sambenedettese - 4 | Una parola perduta.

Quattro anni fa circa scrissi questo post:

Parole perdute!

Questa non l'avevo mai sentita. Grazie al compianto Francesco Palestini che l'ha conservata.

'Frahiéme, autunno. Certamente derivato dall'alterazione di una particolare costruzione latina "infra hiemen (=al di sotto dell'inverno, prima dell'inverno)" usata al posto del corrispondente "autumnus".


Complice la perdita incipiente della memoria, oggi l'ho ritrovata qui in questo blog come se l'avessi vista per la prima volta. In realtà questo fenomeno non mi è nuovo; a volte cerco delle cose su internet su un determinato argomento, poi le scopro e dico: - ma questo ha scritto esatto quello che volevo dire io! per poi scoprire che ero io, e mi compiaccio, certamente non della bravura ma del fatto che nonostante tutto vada d'accordo con me stesso...

Mi ha creato quindi un bello stupore rinnovato, dono prodigioso del rimbecillimento (qualcuno mi consola dicendo che debbo tenere a mente tante, troppe cose, ma sono un po' scettico...).

Al tempo stesso mi ha dato un pizzico di malinconia il pensare che questa parola davvero non si usi più, come d'altronde tante altre che non conosco né mai ho sentito. Però intanto sta qui, e i pochi lettori lo sapranno. 

Spero che pensino di tramandarlo a figli e nipoti, che qui a San Benedetto autunno non si dice "autunno", ma 'frahiéme!

Sammënëdèttë 'n 'frahiéme


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