Il blog di Marco Sermarini, uomo vivo.
Il blog di Marco Sermarini, uomo vivo.
martedì 22 dicembre 2009
martedì 8 dicembre 2009
Ieri abbiamo ripreso gli allenamenti di rugby della Gagliarda Sambenedettese...
Un bel gruppetto di scoppiati, comunque.
mercoledì 25 novembre 2009
Il discorso del mio amico Giambattista Croci alla consegna del riconoscimento del Comune di San Benedetto del Tronto il 24 Novembre 2009, presenti Nick Mallett e Alessandro Troncon
Giambattista (Gianni, Giamba, Jumbo come lo chiamiamo da sempre) è stato venticinque volte Nazionale d'Italia e ha fatto la famosa meta (a cui fa cenno anche in questo breve discorso) nella partita Francia - Italia a Grenoble nel 1997 che ci consentì di essere ammessi a quello che, con la nostra presenza, è diventato il 6 Nazioni.
Giambattista è un bravo ragazzo (se a 44 anni ci si può ancora chiamare ragazzi, vero?), è una persona molto umile e sincera, e sono molto contento che si arrivato questo riconoscimento da una città che rischia di dimenticare i suoi uomini migliori.
Erano presenti, oltre al sindaco Giovanni Gaspari, anche Nick Mallett (commissario tecnico della Nazionale Italiana di rugby) e Alessandro Troncon (vice-allenatore e centouno volte Nazionale di rugby).
venerdì 6 novembre 2009
Nella "mia" Irlanda ci sono ancora i muri - Leggete questa storia...
Belfast, gli ultimi muri d'Europa
Nella città dell'Irlanda del nord resistono le barriere erette per dividere le zone protestanti da quelle cattoliche
Michel il taxista storico part-time del political toursBELFAST (IRLANDA DEL NORD) – Tra pochi giorni sarà festa a Berlino. Vent’anni dopo la caduta del muro. Ed è bello pensare che forse qualcuno sentirà ancora le note del violoncellista Mstislav Rostropovich, che si mise a suonare proprio di fronte al muro che separava l'ovest dall'est della capitale tedesca, nella notte in cui pezzo per pezzo iniziava ad essere abbattuto. Suonava e intanto i pezzi di cemento cadevano a terra. A Belfast, invece, la musica non è ancora suonata. Nel silenzio, i muri restano. Qui, fino ad ora, neanche l'ombra dei picconi. Eccoli i "Peace Line", ancora al loro posto come trent'anni fa. Non uno, ma ottantotto in tutta l'Irlanda del Nord. Resistono indomiti e crescono. Vengono allungati di qualche metro da quelli già esistenti, considerando anche le barriere di lamiera e le semplici palizzate o staccionate che separano le strade dei quartieri cattolici, da quelli protestanti. E insieme ai muri, i murales, la principale attrazione turistica della città.
META TURISTICA - Gli abitanti di Belfast l'hanno capito da tempo. I turisti qui, ci vengono solo per una ragione: visitare i muri famosi, nati nei primi anni Settanta, all’apice dei «Troubles», i «guai», la fase più acuta dello scontro tra le due comunità, cattolica e protestante, nell’Irlanda del Nord in piena guerra civile. Alternando così la visita della città teatro del suo conflitto, ai ghetti della working class, dove un uomo su due è senza lavoro, mentre i bambini giocano per strada con la testa in giù e alla sola vista della macchina fotografica scappano. Così è nato il business dei «Political Tours» . Dimenticatevi lo spirito che si può trovare a bordo dei bus scoperti per ammirare i resti archeologici di Roma o la Torre Eiffel a Parigi: qui la visita è truce. Una delle compagnie più gettonate per questi pellegrinaggi della storia è quella di Jim McVeigh, un ex militante dell’Ira con 17 anni di prigione alle spalle e oggi membro del Coiste, l’associazione che riunisce gli ex detenuti politici della capitale nord irlandese. E' il Coiste appunto, che promuove i «Political Tours» nelle aree cattoliche. McVeigh, oggi ha 44 anni. Lo incontriamo a bordo dei bus, da dove racconta la «sua» Belfast ai turisti dopo aver messo le armi in soffitta.
LA TESTIMONIANZA - «L´idea mi è venuta cinque anni fa – spiega l'ex militante dell’Ira – perché mi ero accorto dell'interesse che suscitava la nostra città. La gente mi incontrava per strada per chiedermi informazioni. Voleva sapere. Ben presto mi sono accorto che erano turisti americani, francesi, italiani. Detto e fatto sono passato ai fatti e insieme ad altri ex militanti disoccupati, abbiamo pensato di far vivere la nostra vita, il nostro coraggio, la nostra conoscenza dei fatti, cercando di essere il più oggettivi possibile con la storia». Poco più tardi ci sediamo con Jim su un piccolo divano all'interno della sede del Coiste, un angusto ufficio con due stanze dove svettando le immagini della resistenza nord irlandese con una gigantografia di Bobby Sands. Dopo le presentazioni e i convenevoli, Jim ci chiede di firmare un'autorizzazione per procedere nell'intervista e ci mostra le telecamere fuori dalle porte vetrate del Coiste. Non certo un clima da agenzia turistica. Con la mano ci indica le telecamera sopra il suo ingresso, mentre con l'altra ci informa che tutta la Beechmont Avenue, a due passi dalla famosa Falls Road, è un reticolato di occhi elettronici puntati, come in tutta la città. «La prima volta che sono stato arrestato ero un ragazzino e avevo diciannove anni. Ho trascorso la mia prigionia al Maze, il famigerato penitenziario di massima sicurezza di Long Kesh e quando sono uscito ho capito che avevo degli occhi diversi. Volevo continuare a credere nelle mie idee e trasmetterle agli altri. Sono i giovani che mi danno le emozioni più grandi. Prendono appunti. Quegli scritti, anche a bordo dei bus, mi ricordano le mie speranze, solo che io ero dietro alle sbarre». Oggi Jim sembra senza passato. E' pacato e felice per la sua nuova vita: ha una moglie che ha sposato in prigione nel 1997 e tre figli.
I taxi usati per il political tour
MURALES CELEBRI - Ci incamminiamo lungo la Road nel West Belfast, la strada principale del quartiere cattolico. Mentre le ragazze escono dal college con le divise, il parrucchiere cattolico più famoso della città sta tagliando il ciuffo ad un ragazzino con la t-shirt in cui c'è raffigurato uno dei murales più famosi della città: George Bush che beve con una cannuccia l'Iran, in un vortice di macerie e bandiere americane. Le pareti del negozio sono dipinte di verde e bianco in onore del Celtic Glasgow. Ed è da queste minuzie che si può comprendere un'identità che reclama il suo spazio tra le piccole cose. Prendiamo un black taxi per proseguire il nostro tour nella versione "individuale". Alla guida c'è Michel O´Gary che ci accompagna senza tanto entusiasmo nel quartiere protestante lungo Shankill Road, nel cuore della capitale. «Cerchiamo di muoverci – dice O' Gary – qui alle 17 chiudono le strade». E così accade. Blocchi di cemento tra le due corsie con dei portoni di lamiera incastonati e fili spinati tra uno sbarramento e l'altro. « Da quando ci sono i Political Tours, ho fatto un corso di formazione all'ente del turismo – racconta Michel, 58 anni - . In media faccio anche due o tre corse al giorno. I turisti non sanno cosa gli aspetta. Pensano solo ai murales. E´vero non ci sono più i militari armati per la città, ma siamo sempre all'erta. Non si sa mai». Ma per capire ciò che separa l'inseparabile e va oltre la fantasia di tre lunghezze bisogna andare al Milltown Town Cementary, un area di verde sopra una collinetta che sovrasta la città come se ne fosse il cuore pulsante. E' uno dei cimiteri più grandi d'Europa con le sue 270.000 tombe, incastrato in un quartiere protestante con la lapide di Bobby Sands e le nude croci celtiche che si affacciano nell'area cattolica confinante con Sainsbury's, un supermarket della terza catena commerciale del Regno Unito. Un confine. Un sunken wall. Un muro, che divide anche i morti.
Ambra Craighero
Uno dei miei santi preferiti, San Giuseppe da Copertino!
venerdì 18 settembre 2009
Il fascino dei bambini.
lunedì 7 settembre 2009
domenica 30 agosto 2009
Norcia, messa tridentina e Piani di Castelluccio: una bomba proteica per il cuore!
Tutto ciò è bello ed istruttivo.
giovedì 16 luglio 2009
Lo sbarco sulla luna - I miei ricordi (che probabilmente non interesseranno a nessuno, ma io lo dico...): astronavi, scuola, figli, hobbit...
lunedì 13 luglio 2009
I Cristeros, gente cui vorrei assomigliare almeno un po'.
La storia è lunga e non ho purtroppo tempo di raccontarla qui.
Mi sono imbattuto in una vecchia cara vicenda di quelle che ti fanno capire che cosa significa appartenere a Gesù Cristo, essere cattolico. Nel 1996 facemmo anche una mostra dedicata a loro grazie al libro di Paolo Gulisano, e in studio ho una bella foto in bella mostra con due Cristeros con sombrero, fucili, cartuccere e quanto necessario a menare le mani.
Dico sempre a tutti che sono dei miei parenti nobili.
Se volete saperne di più, digitate "cristeros" su Google, oppure "Miguel Agustin Pro" (un uomo splendido!), e andate a vedere. Oppure (è ancora meglio) leggete il libro di Paolo Gulisano, edito da Il Cerchio di Rimini.
Non resisterete e vi commuoverete come ho fatto io, e vorrete essere Cristeros qui e ora.
Viva Cristo Rey!
domenica 5 luglio 2009
Dizionario della mia lingua, il sambenedettese.
venerdì 26 giugno 2009
E' morto Michael Jackson.
E' uno di quelli che ascoltavo tantissimo da ragazzo, e che ora di tanto in tanto mi piaceva (e piace) risentire soprattutto con i fratelli quando si chiamavano Jackson 5. Recentemente ho comprato alcuni dvd di trasmissioni dell'Ed Sullivan's Show. E' bellissimo vedere come ballava coi fratelli. Una volta la musica era fatta anche di questo, vedi i Temptations, i Four Tops: canzoni ma anche coreografia, abbigliamento kitch al massimo (ma era la moda... americana di quell'epoca, gli anni '60). Mi piace molto l'album Off the wall, pure.
Peccato che si raccontino cose brutte sull'infanzia di questi ragazzini. Peccato che anche lui non sia passato indenne alla maledizione del rock and roll: a non molti è dato in sorte di invecchiare; a chi lo è dato, è difficile che lo faccia serenamente, spesso dietro le apparenze dei sorrisi e delle belle immagini (che sono effettivamente belle e piacevoli, gustose anche oggi a più di quarant'anni) si celavano vizi, tristezze, depressioni, droga, mille matrimoni.
Nel caso di Michael c'era tanto turbamento interiore, il suo non essere più riconoscibile, tutti i suoi cambiamenti, di tutti i tipi (dal colore della pelle alle varie religioni praticate) e tanto altro.
Mi spiace per lui. Sarei contento che potesse riposare in pace. Gli ho detto una preghiera, mi ha fatto tanto divertire sin da quando ero ragazzo, e ultimamente i miei figli ballano le canzoni sue e dei suoi fratelli.
Ho messo questa foto di quando erano ragazzi, è meglio.
mercoledì 24 giugno 2009
Questa è l'informazione italiana, una cosa molto molto seria...
23 Giugno 2009
Mourinho verso il divorzio. Dalla moglie. Secondo un giornale portoghese, il tecnico avrebbe un'altra relazione in Italia. La famiglia smentisce José Mourinho (Epa) MILANO - «José Mourinho divorzia dalla moglie Matilde». Lo scrive il portoghese "Correio da Manhã", secondo il quale la moglie del tecnico interista avrebbe sondato già diversi avvocati per rappresentarla in un processo di divorzio. Il motivo sarebbe un flirt di Mou con una donna italiana. Mourinho, in vacanza con la famiglia in Oriente, avrebbe già dato il suo ok alla separazione che metterebbe fine a un'unione ventennale. LA SMENTITA - Tuttavia Eladio Parames, uno dei rappresentanti di Special One, smentisce categoricamente il contenuto dell'articolo: «La famiglia in questo momento è unita e sta trascorrendo le vacanze fuori dal paese». Anche la madre di Mourinho, la signora Maria Julia, giudica infondata la notizia: «Divorzio? No, che io sappia va tutto bene. Non so da dove sia uscito tutto questo».
24 Giugno 2009
Mou divorzia? È a Bora Bora con la moglie Il portavoce dell'allenatore dell'Inter: «La famiglia è unita e sta trascorrendo felicemente le vacanze» Josè Mourinho con la moglie Matilde (Clicphoto) MILANO — Di certo si sa che è in vacanza a Bora Bora, nella Polinesia francese. Con un particolare importante: è lì con la moglie Matilde, che lui chiama Tami, e i figli, 12 e 8 anni. Le voci sul divorzio di José Mourinho sarebbero partite proprio da quell'atollo nell'Oceano. Almeno così sostiene il tabloid Correio de Manha: «La settimana scorsa Matilde ha contattato alcuni legali per essere assistita in un'eventuale causa di separazione», ha rivelato il quotidiano portoghese. La causa, ça va sans dire, una donna. «Una nuova storia» per il tecnico dell'Inter, già incappato in una vicenda simile che fece scandalo quando allenava il Chelsea. Per ora però, da Milano e dal Portogallo, solo smentite. Attacca Eládio Paramés, portavoce dell'allenatore dell'Inter: «La famiglia è unita e sta trascorrendo felicemente le vacanze». Aggiunge la mamma dello Special One, Maria Júlia: «Divorzio? Não. Che io sappia, va tutto bene». Infine, persone vicine al tecnico: «Vive sul lago di Como con la moglie e i figli, segue la squadra, ma quando dovrebbe farsele queste storie? Sono balle». Tutti pronti a giurarlo. Nel mondo vip milanese, però, si troveranno altrettante voci che assicurano: «Ha un fascino straordinario». Non solo: «Mou è corteggiatissimo». Frase pronunciata con tale convinzione da far intendere che, da quando c'è lui, i calciatori con addominali scolpiti e bicipiti tatuati dovrebbero rassegnarsi («Se José si concedesse»). Qualcuno segnala soltanto un piccolo cambiamento di abitudini: negli ultimi mesi Mourinho è stato notato con maggior frequenza all'Osteria del Corso, ritrovo fashion in zona Brera, o all'hotel Melia. Restando però ai fatti, c'è da dire che con Mourinho i paparazzi hanno avuto vita grama. Scatti, pochi. Piccanti, zero. Gli obiettivi l'hanno intercettato lo scorso aprile in una situazione privata. Passeggiava con la famiglia. Gianni Santucci
Allora, vorrei far notare che già nel primo articolo c'era scritto: "Mourinho, in vacanza con la famiglia in Oriente, avrebbe già dato il suo ok alla separazione che metterebbe fine a un'unione ventennale".
Non so quello che faranno Mourinho e la moglie (non è il core business della mia giornata..., anche se ancora mi spiace sentire le famiglie che si sfasciano, e se non si sfasciasse sarei ancor più contento per loro e per i loro figli...), però UNO CHE VA IN VACANZA CON LA FAMIGLIA E' NORMALE CHE DIA L'OK PER LA SEPARAZIONE? LE COSE SONO DUE: O HA GIA' UN'ALTRA FAMIGLIA CON CUI VA AL MARE (!?!) OPPURE QUALCOSA NON FILA...
Naturalmente il problema non è tanto il secondo articolo quanto il primo.
Ma secondo voi fila tutto in regola? Sono io che non sono normale oppure è la stampa che non va?
mercoledì 3 giugno 2009
L'uovo spaziale di Giulia.
Se cliccate qui, trovate il blog della classe di Giulia!
martedì 26 maggio 2009
Colmiamo un vuoto clamoroso in rete: qualche riga e due foto su mons. Francesco Sciocchetti, eroe del cattolicesimo a tutto tondo sambendettese.
giovedì 14 maggio 2009
Uniamoci tutti nella Novena a Maria Ausiliatrice per la Scuola Media Libera "G. K. Chesterton"!
alla loro parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù a Beaconsfield,
il paesino del Buckinghamshire (Inghilterra) dove abitarono per quasi tutta la loro vita insieme
Carissimi amici,
il Mese di Maggio ci vede impegnati nella recita quotidiana del Santo Rosario nelle nostre case, nelle nostre chiese e nei nostri gruppi.
Vogliamo invitarvi ad inserire al termine della recita del Rosario la Novena alla Beata Vergine Maria Ausiliatrice che si festeggia il 24 maggio. Questa festa, così cara al nostro amico San Giovanni Bosco, ci offre l'occasione per implorare con rinnovato ardore la grazia per la definitiva realizzazione dell'opera educativa che la cooperativa Capitani Coraggiosi ha messo in atto: la Scuola Media Libera "Gilbert Keith Chesterton".
Il progetto è assai più ampio e prevede la realizzazione di un complesso polisportivo e scolastico (con scuola media e superiore) e per far questo abbiamo bisogno di trovare il terreno dove realizzarlo e soprattutto di molte risorse economiche e umane.
Noi siamo certi che quello che stiamo facendo è buono e giusto (stiamo rispondendo all'appello del Papa Benedetto XVI, il Vicario di Cristo, il dolce Cristo in Terra come disse Santa Caterina da Siena, per porre rimedio all'emergenza educativa). Però "se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori". E ancora: "Senza di me non potete fare nulla", dice Gesù.
Vi chiediamo di sostenere e collaborare, ognuno come può, a quest'opera per la cara gioventù alla quale san Giovanni Bosco dedicò tutta la sua vita e le sue energie.
Per questo motivo affidiamo a Maria Ausiliatrice questa intenzione particolare e vi inviamo lo schema della Novena in suo onore da recitare al termine del Santo Rosario per nove giorni:
dal 15 maggio al 23 maggio:
- 3 Pater, Ave, Gloria al Santissimo Sacramento con la giaculatoria:
Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento
- 3 Salve o Regina con la giaculatoria:
Maria, Aiuto dei Cristiani, prega per noi
Il 24 maggio festa della Beata Vergine Maria Ausiliatrice, sempre al termine del Rosario, si recita la preghiera in suo onore composta da san Giovanni Bosco:
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;
Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!
Amen
“Per essere cari a Maria Ausiliatrice, bisogna accostarsi con frequenza ai Sacramenti, ricevere il più sovente possibile la Santa Comunione, partecipare alla Messa e COMPIERE OPERE DI CARITA' (preferibilmente a favore della gioventù) in onore di Gesù, perché al Signore piace che si pratichi la carità!”
mercoledì 13 maggio 2009
Eric Liddell, un grande.
Momenti di Gloria (1981) - Una delle scene più belle.
lunedì 30 marzo 2009
Ad ottobre torna don Matteo!
l
Sono troppo grato a Terence Hill per tutti quei bellissimi cazzotti che dava e prendeva con Bud Spencer quando ero piccolo! Quante belle ore, e che risate con gli amici! E tutto bello e pulito, divertente e gustoso.
Don Matteo è una delle rare cose che si possono vedere con i bambini, e con piacere, o di fronte a cui si possono lasciare i bimbi senza paura.
Che bella notizia!
Auguri a Terence Hill che fa 70 anni (in realtà li ha fatto ieri 29 Marzo) e che Dio lo benedica!
I salti in bici alla don Matteo sono la specialità di mio figlio...
venerdì 13 febbraio 2009
Un grande aforisma di un grande sportivo
domenica 8 febbraio 2009
Appello al Presidente Napolitano.
vi avvisiamo che sul sito http://www.appelloanapolitano.enter.it potete aderire all'appello lanciato dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni per salvare Eluana Englaro.
Sempre sullo stesso sito potete scaricare il modulo per organizzare la raccolta delle firme di adesione alla stessa petizione.
I primi firmatari e promotori dell'appello sono i seguenti:
Roberto Formigoni
Giancarlo Cesana
Francesco Cossiga
Vittorio Feltri
Mario Giordano
Dino Boffo
Giorgio Vittadini
Maurizio Gasparri
Fabrizio Cicchitto
Rocco Buttiglione
Paola Binetti
Antonio Baldassarre
Diffondete e fate girare questo appello, grazie!
Marco Sermarini
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"Una cosa morta può andare con la corrente, ma solo una cosa viva può andarvi contro" (Gilbert Keith Chesterton)
sabato 7 febbraio 2009
Oggi comincia il Torneo delle 6 Nazioni di Rugby...
Bellissimo! Che spettacolo!
Inizia proprio con Inghilterra - Italia, una partita difficile che entrambe le squadre desiderano fortissimamente vincere, dopo le sconfitte dell'autunno scorso di entrambe (mazzate da Australia, Argentina, Isole del Pacifico per l'Italia; dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dal Sud Africa per gli inglesi).
Squadra abbastanza strana e rimaneggiata per l'Italia: Mauro Bergamasco mediano di mischia...!
domenica 18 gennaio 2009
venerdì 16 gennaio 2009
Carlos Nunez - Aires de Pontevedra, inno panceltico, bellissimo! - Mi fisso di brutto, è bellissimo.
mercoledì 14 gennaio 2009
Tre acri e una mucca
domenica 11 gennaio 2009
da Sambenedettoggi.it del 30.05.2007: uno dei miei pittori preferiti, Alfred Chatelain
Chatelain, la memoria impressionista di San Benedetto
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chi ama questa città, chi ama la storia, chi ama l’arte, deve segnarsi questo appuntamento: sabato due giugno, ore 17, via Venti Settembre, pochi metri dopo la chiesa di San Giuseppe.
L’evento è “Immagini ed emozioni, incontro con i discendenti dell’artista che si innamorò di San Benedetto del Tronto”. Ci sarà il duo di musica tradizionale sambenedettese e marchigiana MareCanto e lo chansonnier Lucio Matricardi, che proporrà canzoni di Leo Ferrè. E poi una misteriosa “sorpresa” da parte del Consorzio turistico.
L’artista è Alfred Chatelain, impressionista di origine svizzera che arrivò nella nostra città per la prima volta nel 1906; l’aneddotica vuole che il pittore, tipico esempio di artista benestante della Belle Epoque, si presentò in bicicletta nel borgo di pescatori che era allora la nostra cittadina.
La discendente è la simpatica Muriel Gouge, nata a Parigi da una nipote del maestro e sposata con un uomo di Civitanova Marche, restauratore di Vespe e di Lambrette per il mercato inglese.
«Da buon impressionista Chatelain cercava la luce, la luce in tutti suoi effetti, in tutti i suoi riverberi, quella luce che la Normandia non gli poteva dare», spiega il critico d’arte Cesare Caselli, che interverrà nell’incontro del 2 giugno.
Il pittore svizzero, appena sceso dal due ruote a pedali, trovò una camera d’affitto in via Venti Settembre, presso la casa che fu di Isidoro Del Giudice e che oggi è del di lui nipote Massimo Sciarra, presidente dell’Associazione Nazionale Bed&Breakfast&Beach, anche lui promotore dell’iniziativa del 2 giugno.
Sciarra, il web, i ricordi dall’alone mitico e un quadro con una bambina bionda: questo l'intreccio di elementi che nel 2007 hanno fatto ritrovare Muriel e San Benedetto, nella memoria prima e poi nella realtà.
Nel 1906, invece, l’antenato pittore dipinge la marina, le lancette, le paranze, parla con i pescatori che lo accolgono come “lu francese”, scrive cinquant’anni prima di Pasolini che «devo dipingere queste cose perché sono immagini che presto spariranno».
Poi prosegue il peregrinare alla ricerca dei riverberi di luce, va nel Tirreno, in Marocco, torna in Svizzera, va a Parigi. Nel 1908 torna a San Benedetto e vi rimane per anni, tanto che nel 1915 la sua Aline gli regala due maschietti proprio sotto la luce dell’adriatico.
Imbarcazioni, abiti, lavori, paesaggi: Chatelain immortala scene e costumi di una civiltà marinara che dopo pochi anni sarebbe cambiata radicalmente con l’avvento delle prime imbarcazioni da pesca dotate di motore. “Pittoreporter marino”, lo ha chiamato Caselli.
Per lo storico Gabriele Cavezzi, la pittura di Chatelain, insieme alle rare fotografie, è il materiale iconografico che documenta un’epoca della nostra storia, i suoi saperi e i suoi costumi.
Il Comune di San Benedetto dispone per ora di 68 fra foto e quadri dell’artista. In tempi brevi, afferma l’assessore Sorge, accetterà la proposta di Muriel. Una donazione di opere di Chatelain a San Benedetto, cioè, a patto che il Comune trovi lo spazio per realizzare una pinacoteca per i pittori che si sono ispirati al mare. Forse, anticipa la Sorge, questo luogo di memoria e cultura potrà essere la casa di Bice Piacentini.
30/05/2007