sabato 16 settembre 2023

Frammenti della mia filosofia - 45 - Quicumque ergo humiliaverit se sicut parvulus iste, hic est major in regno caelorum.

Et advocans Jesus parvulum, statuit eum in medio eorum, et dixit: Amen dico vobis, nisi conversi fueritis, et efficiamini sicut parvuli, non intrabitis in regnum caelorum. Quicumque ergo humiliaverit se sicut parvulus iste, hic est major in regno caelorum. Et qui susceperit unum parvulum talem in nomine meo, me suscipit.

Secundum Matthæum 18, 2 - 5.

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me».

Secondo Matteo 18, 2 - 5.



Frammenti della mia filosofia - 44 - Chesterton, ciò che dobbiamo avere dentro è lo spirito del bambino e la voglia di cercare il regno altrove.

Il diavolo è in grado di citare le Scritture per i suoi scopi; e il testo delle Scritture che ora cita più comunemente è: "Il regno dei cieli è dentro di voi". Quel testo è stato il punto di appoggio e di sostegno di molti più farisei, presuntuosi e prepotenti spirituali di tutti i dogmi della creazione; è servito a identificare l'autocompiacimento con la pace che supera ogni comprensione.

E il testo da citare in risposta è quello che dichiara che nessuno può ricevere il regno se non è un piccolo bambino. Ciò che dobbiamo avere dentro è lo spirito del bambino; ma lo spirito del bambino non è del tutto preoccupato di ciò che c'è dentro. Il primo segno di possesso è l'interesse per l'esterno. La cosa più infantile di un bambino è la sua curiosità, il suo appetito e la sua capacità di stupirsi del mondo. Potremmo quasi dire che il vantaggio di avere il regno dentro di sé è quello di cercarlo altrove.

Gilbert Keith Chesterton, Quello che ho visto in America.

Prendere un treno.

 

È una vignetta disegnata dal mio caro amico Gilbert Keith Chesterton. Il titolo è: "Catching a train", cioè "Prendere un treno".

Dal mio punto di vista è bellissima perché mi riconosco in entrambe le due figure ritratte, l'omone affannato ed in ritardo che sta tentando di prendere il treno (in ritardo lo sono da sempre: mia mamma mi disse che sono nato all'aurora del 16 Luglio 1965, dunque penso che avrei dovuto nascere almeno la sera prima, e che avrò di sicuro trovato un motivo di trastullo o meglio di apparente distrazione là dentro...), e il bimbo che sta.. "prendendo il treno", cioè lo prende e lo trascina perché così gli aggrada (e anche qui mi riconosco: non sono mai divenuto adulto e non voglio mai diventarci).


lunedì 4 settembre 2023

Nuvolette sibilline e lagàne...

Dalla Sella delle Ciaule, sul Monte Vettore,
guardando a sud, verso il Pizzo di Sevo.
Foto fatta da me, ma quello che più conta
lo fa il Padre Eterno, cioè il mio Re.