martedì 4 marzo 2008

Elvira, Pier Giorgio e la bandiera

Una cara vecchina, Elvira Passamonti, qualche giorno fa è passata a miglior vita, carica d'anni e di fede. Elvira aveva conosciuto, durante la sua lunga vita, Pier Giorgio Frassati. E' sempre stata una fan sfegatata dei Tipi Loschi, e finché ha potuto, ha partecipato a diversi nostri gesti e incontri. La ricordiamo tutti presente all'incontro con don Primo Soldi nel lontano 1995. Comprò anche una delle nostre magliette, e la regalò a suo figlio, che ogni tanto incontriamo con la faccia di Pier Giorgio indosso. Prima di morire, Elvira ha chiesto una piccola cosa: che fossero presenti al suo funerale i Tipi Loschi con la loro enorme bandiera su cui campeggia la faccia allegra di Pier Giorgio. Sabato al funerale c'erano Tipi Loschi e bandiera. Elvira avrà incontrato sulla porta del Paradiso proprio Pier Giorgio, che le avrà teso la mano e l'avrà portata un po' a spasso con sé, che è pratico di lì, oltre che di montagna... Chissà che bell'incontro e chissà ora quanto ci aiuterà la cara Elvira. Che Dio l'abbia in gloria! Una storia quasi guareschiana... molto bella.

1 commento:

  1. Caro sig. Sermarini.
    Complimenti per il Suo blog.
    Gent.mo padre Servais.
    Mi chiamo Gabriele Nicotra, sono di Massa ma vivo da novembre a Roma.
    Le volevo presentare un "progetto" che stiamo sviluppando e al quale potrebbe essere interessato.
    In poche parole è una "rete culturale", che sta nascendo a Roma.
    Chi siamo e di cosa si tratta:
    Siamo un gruppo di amici provenienti da varie realtà nella Chiesa che ci siamo ritrovati a varie iniziative culturali (a sfondo cattolico) negli ultimi mesi e con i quali condividiamo il desiderio di una crescita nella nostra formazione culturale, nella quale poter coinvolgere altri giovani che magari non aspettano altro che qualcuno li inviti.
    È una rete di giovani cattolici, di un'età che può andare dalle scuole superiori alla post-università.
    Questo perché ci siamo resi conto come la "sfida culturale" sia oggi di fondamentale importanza e come un'adeguata formazione ci aiuti a rendere ragione della speranza che è in noi, dialogando con chi non ha ancora incontrato Cristo, ma è alla ricerca della verità.
    Ricordando le parole di Papa Benedetto XVI all'Angelus del 23/12: «Nulla è più bello, urgente ed importante che ridonare gratuitamente agli uomini quanto gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio. Nulla ci può esimere o sollevare da questo oneroso ed affascinante impegno»
    Nel Messaggio che Benedetto XVI ha inviato alla 45ª Settimana Sociale dei cattolici italiani (Pistoia, 23 settembre 2007), chiedeva che gli stessi cattolici «sappiano cogliere con consapevolezza la grande opportunità che offrono queste sfide e reagiscano non con un rinunciatario ripiegamento su
    se stessi, ma - al contrario - con un rinnovato dinamismo, aprendosi con fiducia a nuovi rapporti e non trascurando nessuna delle energie capaci di contribuire alla crescita culturale e morale dell'Italia». Questa rete serve inizialmente soprattutto a far conoscere le realtà già presenti sul territorio con le loro iniziative. Se riuscissimo solo in questo sarebbe già tanto.
    Allo stesso tempo serve anche per far conoscere le varie realtà tra di loro, far cadere pregiudizi e unire le forze, mettendole a servizio della Chiesa.
    Punto di riferimento è il Magistero e la Dottrina Sociale della Chiesa, niente posizioni ideologiche e politiche, anche se è aperto a tutti coloro che possono essere interessati.
    È un'idea che avevamo da un po' di tempo, ma lo slancio decisivo è venuto "grazie" ai fatti de La Sapienza (la nostra iniziativa però non nasce in contrapposizione ad altri cristiani e non, mira ad unire non a dividere). Pensiamo sia fondamentale per un cristiano, tanto più oggi, essere preparato anche culturalmente alle numerose sfide che ci si presentano davanti nel tempo e nella storia in cui viviamo.
    Il passo successivo, sarà l'organizzazione di un'evento al mese, ossia incontri/conferenze su un tema attuale tenuto da personaggi cattolici di spessore.
    Poi ci sono anche altre idee interessanti che potrebbero essere prese in considerazione, ma pensiamo sia giusto fare un passo alla volta.
    Ho pensato di contattarLa per due motivi. Il primo è quello di essere messo a conoscenza delle vostre attività, per diffonderle tramite questa rete, il secondo invece è quello di coinvolgerLa, chiaramente secondo la Sua disponibilità.
    Concretamente Le chiedo, se pensa che possa essere utile, di indicarci giovani che possono essere interessati a ricevere queste mail senza impegno (stiamo creando una mailing-list delle varie iniziative), nel senso che non è che devono aderire a qualcosa di ben preciso, ma piuttosto vengono
    aggiornati su iniziative al quale potrebbero essere interessati loro stessi a partecipare (per interesse, studio, lavoro o anche solo formazione personale), anche solo ad alcune, pensiamo perciò di fare in un certo senso anche un doppio servizio, a chi le organizza e a chi potrebbe voler parteciparvi.
    L'indirizzo di posta elettronica per richiedere di essere coinvolti in questa rete è: reteculturale@libero.it. Se conosce qualcuno interessato, può passargli l'indirizzo. Allo stesso tempo, se conosce altre realtà cattoliche su Roma, che possono ritenere utile questo nostro servizio di diffusione, me Le può anche segnalare che le contatto personalmente.
    Abbiamo iniziato un tam-tam delle varie parrocchie romane e università, siamo appena all'inizio, ma non ci interessa il gran numero, basta che ci siano persone motivate e desiderose di seminare un po' di speranza cristiana in questo mondo e mettere a frutto i talenti che il Signore ha dato ad ognuno di noi.
    Chiaramente, mi fa molto piacere potergliene parlare personalmente, anche per conoscerci di persona.
    Camminiamo con i piedi per terra, ma con lo sguardo fisso al Cielo.
    La ringrazio per l'attenzione.
    Gabriele

    P.S. Come ci ricordava Giovanni Paolo II a Tor Vergata, diceva Santa Caterina da Siena: "Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!" (cfr Lett. 368)

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